Casal di Principe, 2 arresti per usura ed estorsione: vittime numerosi imprenditori

di Redazione

Usura ed estorsione ai danni di imprenditori. Sono le accuse a carico di Vincenzo Catalano e Raffaele Visconti, tratti in arresto e condotte in carcere dai carabinieri della compagnia di Casal di Principe nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Altri due indagati sono stati denunciati a piede libero.

Gli investigatori hanno riscontrato l’elargizione di ingenti somme a titolo di credito, per le quiali i due indagati finiti in carcere avrebbero preteso tassi che si aggirerebbero fra il 25 e il 40% mensile, assicurandosi un guadagno stimato di circa 14mila euro su un singolo prestito di 500 euro. L’identikit delle vittime disegna imprenditori in difficoltà economiche o persone in grave stato di bisogno che avrebbero avuto la necessità di quelle somme per assicurare le primarie esigenze di vita al proprio nucleo familiare.

L’attività investigativa, che ha consentito di ricostruire minuziosamente il giro di denaro nonché la violenza esercitata dai due indagati per assicurarsi il guadagno, ha raccolto elementi emersi dalle intercettazioni e dalle perquisizioni svolte a riscontro, al termine delle quali è stato rinvenuto il libro mastro nel quale risultavano annotati tutti i corrispettivi di denaro in ingresso e in uscita.

Raccolte anche le dichiarazioni di molte vittime esasperate, le quali, impossibilitate ad onorare i debiti contratti con i due indagati, hanno confermato ai carabinieri quanto ricostruito. Gli imprenditori sarebbero stati oggetto di minacce gravi per consegnare le somme, e ciò ha fatto scattare, nei confronti degli indagati, anche l’imputazione di estorsione.

Ad aggravare la loro posizione concorre, infine, la vicinanza a un noto elemento apicale del clan dei casalesi operante nell’agro aversano e recentemente arrestato dai carabinieri di Casal di Principe per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, condizione ben nota alle vittime e che avrebbe agevolato gli indagati nell’ottenere la restituzione delle somme prestate. IN ALTO IL VIDEO

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