Riscossione, il viceministro Leo: “In arrivo misure su abuso del diritto e crediti inesistenti”

di Redazione

“Stiamo lavorando su due atti di indirizzo in collaborazione con il Dipartimento delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate, guidata dal nuovo direttore Ernesto Carbone, che ha recentemente preso il posto di Ernesto Maria Ruffini. L’obiettivo è quello di intervenire su due decreti che riguardano tematiche di particolare rilevanza: l’abuso del diritto e i crediti inesistenti e non spettanti. Come è noto, l’abuso del diritto è un argomento particolarmente delicato e complesso, in cui si configurano diverse incertezze giuridiche. Per quanto riguarda i crediti inesistenti e non spettanti, un’attenzione particolare va posta alla ricerca e sviluppo, in particolare al requisito di novità, che dovrà essere sempre ricondotto ai casi in cui vi sono i presupposti per considerare i crediti non spettanti, e non inesistenti. Queste misure si inseriranno in un ampio intervento normativo che comprende anche una serie di disposizioni di carattere amministrativo, alle quali si aggiungeranno i testi unici mancanti relativi alle imposte dirette, all’accertamento, all’Iva e al registro”. Lo ha dichiarato il vice ministro all’Economia, Maurizio Leo, in apertura del convegno “L’anno che verrà. La manovra finanziaria e la professione”, promosso dall’Associazione Nazionale Commercialisti, presieduta da Marco Cuchel, in corso di svolgimento all’hotel Quirinale di Roma.

“Siamo alle battute finali per quanto riguarda il versante ministeriale sul Testo Unico relativo alla riscossione che sarà poi affidato all’esame del Parlamento. Poi, valuteremo i correttivi e siamo, come al solito, sempre disponibili – ha aggiunto Leo – ad ascoltare le proposte che ci vengono dalle associazioni di categoria, in particolare il mondo dei dottori commercialisti a cui io sono particolarmente vicino. La cifra di tutta questa nostra riforma è quella di cambiare il rapporto tra fisco e contribuente. E lo stiamo facendo. Pensate a quello che si è fatto in materia di cooperative compliance e a quello che è il ruolo che potrà svolgere il dottore commercialista in particolare nella per quanto riguarda l’elaborazione del tax control framework quindi la mappatura del rischio fiscale la certificazione del rischio fiscale”.

“Per il concordato preventivo – ha sostenuto il viceministro al Mef – ci sono affinamenti da fare e penso che tutti insieme voi sapete io ho sempre pensato un grande ascolto alle istanze alle richieste dei dottori commercialisti. Questa è la strada sulla quale dobbiamo muoverci per fare in modo di cambiare il rapporto tra fisco e contribuente. Noi abbiamo in animo anche di mettere mano a un correttivo che abbracci un po’ tutti i decreti legislativi che sono intervenuti finora”. “Per quanto riguarda il calendario fiscale, – ha ribadito Leo – ovviamente ascolteremo le proposte che vengono dal mondo delle professioni economico aziendali, ma in ogni caso dobbiamo conciliare questa esigenza con l’esigenza dell’amministrazione della certezza dei flussi. Voi sapete che questa riforma è stata portata avanti con poche risorse. Oggi noi non possiamo fare interventi se non abbiamo le necessarie coperture finanziarie. Sono essenziali e sono la premessa per tutti i tipi di interventi. Ovviamente quello che è venuto meno in materia di pace lo stiamo restituendo alle imprese attraverso la cosiddetta Ires premiale”.

“Quest’anno abbiamo registrato la delusione sull’aliquota fiscale che riguarda il ceto medio. Come ha ricordato anche il presidente del Consiglio – ha rimarcato Leo – è una nostra priorità. Sappiamo bene che la fascia che va dai 28.000 ai 50/60.000 euro di reddito è la fascia più penalizzata. Il nostro obiettivo nel 2025 è di dare un segnale proprio a questo comparto e lo stiamo facendo, diciamo gradualmente. Per le fasce medio basse nel 2024 avevamo fatto una norma una tantum che poi abbiamo reso strutturale. Stiamo facendo la stessa cosa per l’Iva. Nel 2025 ci auguriamo di renderlo strutturale negli anni successivi. Nel momento in cui diamo più risorse al ceto medio è di tutta evidenza che buona parte del risparmio fiscale verrà indirizzato verso i consumi, verso gli investimenti e quindi se ne trarrà un beneficio per l’economia. Se girano i consumi ci sarà maggiore materia imponibile ai fini dell’imposizione sui redditi e ci sarà maggior gettito ai fini dell’Iva. Quindi la nostra priorità è proprio fare in modo di dare un una boccata d’ossigeno a questo mondo”.

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