Neonata rapita, la piccola Sofia lascia la clinica con i genitori. L’inquietante piano della coppia arrestata

di Redazione

La piccola Sofia, rapita martedì sera dalla clinica “Sacro Cuore”, è finalmente tornata a casa tra le braccia dei suoi genitori, Federico Cavoto e Valeria Chiappetta. La famiglia, visibilmente provata ma felice, ha lasciato la clinica scortata dalla Polizia, ringraziando gli agenti per il loro tempestivo intervento e l’affetto dimostrato. “Stiamo bene, ci stiamo riprendendo, grazie a tutti e soprattutto ai miei angeli”, ha dichiarato la mamma, di 27 anni, riferendosi alle agenti che le sono state vicine in queste ore drammatiche.

Ma dietro questo lieto fine si cela una storia inquietante, una “pantomima” crudele, come l’ha definita il capo della Mobile, Gabriele Presti, orchestrata da Rosa Vespa, 51 anni, e dal marito Acqua Moses, 43 anni, senegalese, per realizzare il loro disperato desiderio di un figlio. La coppia, infatti, aveva inscenato una gravidanza per mesi, condividendo la falsa notizia con amici e parenti e annunciando l’arrivo di un maschietto. Testimonianze raccolte da “Mattino Cinque News” confermano che Rosa Vespa si aggirava nei pressi della clinica già da giorni, forse per studiare il luogo e pianificare il rapimento. La proprietaria di una pasticceria vicina ricorda di averle venduto una torta con un fiocco rosa, mentre un fruttivendolo l’aveva notata più volte entrare e uscire dalla clinica.

L’8 gennaio, Rosa Vespa annunciava su Facebook la nascita di Ansel, un bambino che nessuno aveva mai visto. La donna giustificava la sua assenza con la necessità di accertamenti medici. Ma la farsa non poteva va durare a lungo. Martedì pomeriggio, Rosa Vespa, con il volto coperto da una mascherina, entrava nella clinica e, spacciandosi per puericultrice, bussava ad una camera per chiedere se il neonato dovesse fare il bagnetto. Alla risposta negativa, passava alla stanza successiva. Qui trovava mamma Valeria con Sofia e le nonne, riuscendo a prendere la piccola con la scusa che la doveva visitare il pediatra. Non vedendola tornare, la madre si preoccupava e chiedeva informazioni. A quel punto, si scopriva il rapimento.

Fortunatamente, grazie alla tempestività della Polizia e all’analisi delle immagini di videosorveglianza, che mostravano Rosa e il marito uscire dalla clinica con la piccola e salire a bordo di un’Alfa Romeo 147, la piccola veniva ritrovata poche ore dopo a casa della coppia, dove era stata organizzata una festa per il “ritorno a casa” del piccolo Ansel. Sofia, vestita con una tutina azzurra, tornava dai genitori, mentre Rosa Vespa e Acqua Moses venivano sottoposti a fermo. Moses si sarebbe mostrato “sorpreso” al pari degli invitati, ignari di tutto. Ma su questo le indagini proseguono anche perché il 43enne è ritenuto dalla polizia presente nel momento del rapimento.

Ora Rosa Vespa dovrà rispondere alle domande del gip e spiegare il movente del suo gesto. A rendere ancora più inquietante la vicenda sono i post social di Rosa Vespa, raffiguranti la bambina rapita e pubblicati dopo averla rapita, in cui annunciava la presunta nascita del figlio: “Dopo tanta attesa, il nostro miracolo è arrivato! Alle 20:00 di oggi è nato Ansel. Mamma e papà ti amano”. Resta l’inquietudine per una vicenda che ha scosso un’intera comunità e che evidenzia l’ossessione di una donna probabilmente impossibilitata a concepire un figlio e arrivata al punto di mettere in atto un piano criminale.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico