“Il ricordo della Shoah è sempre”. Sono le uniche parole pronunciate dalla senatrice Liliana Segre, arrivando alla cerimonia nel quartiere ebraico di Roma dove è stata deposta una corona per commemorare la Giornata della Memoria, accolta dalla presidente dell’Ucei, Noemi Di Segni, e dal rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni.
“Si chiamava marcia della morte, perché chi non ce la faceva veniva ucciso. E spesso gli ‘scheletri’ non ce la facevano a camminare. Io ero così abituata a quella visione che non mi voltavo, mettevo una gamba davanti all’altra e andavo avanti. Volevo vivere. Sono passati 80 anni e oggi sono una vecchia ma sono sempre quella Liliana d’allora, con una gamba davanti all’altra. E così vado tra minacce, parolacce che mi vengono riferite e riportate tutti i giorni in grande abbondanza”, ha detto la senatrice a vita intervenuta all’incontro per la Giornata della Memoria a Palazzo della Consulta, per rendere omaggio al giudice, figura e all’opera scientifica del professore di diritto romano, Edoardo Volterra. “Io depressa? No, non lo sono – rispondo a mio figlio quando me lo chiede – una gamba davanti all’altra. Non ho paura”.
“Purtroppo la diffusione dei discorsi d’odio, ma anche di altre forme di discriminazione contro donne, omosessuali, minoranze, migranti, sta conoscendo in questi anni forme sempre più preoccupanti e inquietanti. Favorita come noto dall’incidenza e pervasività dei social media”, ha scritto Segre in una lettera rivolta al Consiglio comunale di Milano e letta dalla presidente dell’aula Elena Buscemi in occasione del voto per istituire anche in Comune una commissione speciale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio, su esempio di quella istituita in Senato.