Crisi settore agricolo, protesta dei trattori anche nel Casertano

di Redazione

Una nuova ondata di mobilitazione si è accesa nel Casertano, con una protesta che vede agricoltori, allevatori, pescatori e artigiani uniti sotto il grido “Stato di Crisi. Ora!”. I presidi si sono concentrati ai caselli autostradali dell’A1 di Capua e Santa Maria Capua Vetere, oltre che nei pressi dello stadio di Casal di Principe, mentre un corteo ha preso il via dal Comune di San Tammaro.

L’iniziativa, organizzata dal Coordinamento Unitario Agricoltori e Pescatori Italiani, ha trovato un forte sostegno locale grazie al Comitato AltragricolturaConfederazione per la Sovranità Alimentare, che da anni lotta contro quella che definisce “la mattanza delle bufale”. Al centro delle rivendicazioni c’è la richiesta di un cambiamento drastico nella gestione delle politiche per contrastare la brucellosi e la TBC bufalina, malattie che hanno portato alla nomina di un commissario nazionale per l’eradicazione, ma che, secondo i manifestanti, non hanno risolto le difficoltà del settore.

Per ora, la mobilitazione si svolge in maniera pacifica: i partecipanti, affiancati dai loro trattori, stanno distribuendo volantini informativi per sensibilizzare i cittadini sulle ragioni della protesta. Un approccio simile a quello adottato un anno fa, quando distribuirono anche prodotti agricoli locali come frutta e verdura agli automobilisti. Gli organizzatori assicurano che altre iniziative sono già programmate per i prossimi giorni, con l’obiettivo di ampliare il fronte della protesta e attirare l’attenzione delle istituzioni.

I portavoce della mobilitazione non usano mezzi termini: “Le piccole e medie aziende agricole sono al collasso, così come l’intera filiera lattiero-casearia”. Tra le cause, denunciano, ci sono i prezzi troppo bassi imposti dalla grande distribuzione, la concorrenza sleale, i debiti crescenti e l’impatto delle emergenze ambientali. Uno dei punti cardine della protesta riguarda il prezzo del latte e la tracciabilità della mozzarella di bufala, prodotti che rappresentano eccellenze del territorio ma che, secondo gli allevatori, non ricevono il giusto riconoscimento economico.

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