Caso Almasri, Nordio e Piantedosi (e non Meloni) riferiranno in Parlamento dopo proteste opposizione

di Redazione

Sul caso Almasri, il generale libico arrestato in Italia il 19 gennaio e poi scarcerato e rimpatriato, non sarà il premier Giorgia Meloni a riferire in Parlamento, nonostante la chiara richiesta delle opposizioni e l’ostruzionismo dei 5 stelle in Aula. Da Palazzo Chigi, infatti, è arrivata la decisione che a farlo saranno mercoledì il ministro della Giustizia Carlo Nordio e quello dell’Interno Matteo Piantedosi. È quanto comunicato durante la riunione dei capigruppo. L’informativa al Senato sarà trasmessa in diretta tv alle 15.30, a differenza di quanto deciso per quella alla Camera, prevista alle 13.45.

Opposizione: “Il Governo scappa” – Da giorni il centrosinistra denuncia il comportamento di un governo che “scappa” di fronte a una questione diventata un caso politico. Dopo la notizia dell’indagine riguardante il presidente del Consiglio, i due ministri e il sottosegretario Alfredo Mantovano, mercoledì la proposta del governo di far riferire il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani è stata respinta dalle opposizioni, che poi hanno aumentato il volume della protesta quando l’ipotesi dell’informativa era stata tolta dal tavolo. Contestazioni andate in scena anche in mattinata alla Camera.

Il pressing di Giuseppe Conte – In un’Aula semideserta, come spesso accade di lunedì, Giuseppe Conte è stato il primo, seguito da tutti i gruppi, a rilanciare il pressing su Giorgia Meloni, mentre i deputati del M5s davano il via a una mini-maratona oratoria, prendendo la parola in 36 nella discussione sul decreto cultura ma sollevando il tema della scarcerazione del libico e del suo rimpatrio su un volo di Stato. Il filibustering con cui i 5 Stelle hanno rallentato i lavori è solo “l’inizio di ciò che accadrà se Meloni dovesse continuare a scappare”, sottolineano fonti del partito di Conte: “Se la maggioranza e il governo dovessero scegliere di rifugiarsi dietro il ministro Ciriani noi ci alzeremo e ce ne andremo”.

Le richieste di Pd e 5 stelle –  “Se non ci sarà una risposta adeguata, il Pd non sarà disponibile a riprendere i lavori d’Aula”, ha avvertito Chiara Braga, mentre dal M5s filtrava “grande perplessità” sulla minaccia lanciata dagli alleati. All’insegna del sarcasmo invece l’affondo di Matteo Renzi: “Le opposizioni unite chiedono che il governo riferisca sulla vicenda Almasri – ha notato il leader di Italia Vica -. Meloni non c’è, Nordio non c’è, Piantedosi non c’è. Saranno tutti a Roccaraso”.

La precisazione di Tajani – “Il governo decide chi va a riferire in nome e per conto dell’esecutivo – la puntualizzazione del vicepremier Antonio Tajani -, non è che decide l’opposizione chi deve andare”. A ogni modo, la risposta del governo è emersa alla fine di un pomeriggio in cui il tema è stato affrontato a Palazzo Chigi, dove è stata anche Giulia Bongiorno, la senatrice della Lega che ha la difesa unitaria di Meloni, Mantovano, Nordio e Piantedosi.

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