NauticSud, il ministro Santanchè a Napoli: “Il governo crede nella risorsa mare”

di Redazione

“Una realtà importante per la crescita del Pil non soltanto campano ma dell’Italia intera. I dati lo confermano”. Queste le parole del ministro del Turismo, Daniela Santanchè, accolta dal presidente dell’Afina – Associazione Filiera Nautica Italiana, Gennaro Amato, alla fiera dedicata al settore nautico, “NauticSud”, della Mostra d’Oltre Mare di Napoli. Nessun commento a chi le chiede della mozione di sfiducia nei suoi confronti dopo il rinvio a giudizio per falso in bilancio e truffa i danni dell’Inps.

“Ho visto che i dati confermano un +2% anche nel 2024, quindi si mette il segno più. La nautica da diporto è un settore importante anche per le piccole e medie imbarcazioni. E ricordiamo sempre che siamo leader sui superyacht”, ha dichiarato l’esponente del governo Meloni. “La partnership pubblico-privato – ha sottolineato il ministro – è l’unica vera soluzione per sbloccare ritardi politici creati negli anni da chi non vedeva la nostra Nazione come una penisola e il mare come una risorsa. Noi siamo una Nazione di qualità non di quantità. Dobbiamo vincere sulla sfida dei servizi, in tutti i settori dobbiamo avere servizi migliori. Ognuno deve fare la sua parte; a me piace la squadra”. Santanché ha confermato: “Da soli si va veloci, ma insieme si va lontano. Per questo motivo ritengo che la nautica sia un settore strategico; dunque dobbiamo relazionarci di più, tra governo centrale e istituzioni del territorio, per realizzare le necessità, come i porti per la nautica da diporto, per evitare di sperperare una risorsa che vede il Sud ai vertici della produttività del comparto della piccola nautica. Il governo Meloni crede nella risorsa mare”.

Mondo dei superyacht che vede l’Italia leader mondiale con una quota di mercato pari al 54% in termini di volume, al 31% in termini di valore del portafoglio ordini. A mancare sono le marine, ma soprattutto mancano posti barca, come sottolineato dal presidente Amato: “Servono le marine perché l’Italia, con 8500 chilometri di costa, ha ben poche marine. Quindi, si ha bisogno di costruirle perché danno la possibilità ai produttori della filiera nautica di qualunque dimensione di essere pronti a poter far sì che il cliente possa comprare e fare l’ormeggio”. IN ALTO IL VIDEO

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