Nel cuore della provincia di Cuneo, il tranquillo comune di Dronero, con i suoi 7.046 abitanti, si trova al centro di un acceso dibattito che ha varcato i confini locali, arrivando fino al consiglio d’istituto e al tavolo del sindaco Mauro Astesano. La questione che ha scatenato la polemica riguarda la composizione delle scuole elementari, dove nei plessi centrali la maggioranza degli studenti è costituita da figli di immigrati, mentre in quelli delle frazioni, dove è in atto il metodo “senza zaino”, ci sono solo italiani.
Un bivio tra inclusione e divisione – L’allarme è stato lanciato dagli insegnanti, preoccupati che questa situazione possa portare alla creazione di una “scuola della divisione”, minando il principio dell’inclusione. A gettare benzina sul fuoco, la scelta di alcuni genitori italiani di iscrivere i propri figli in scuole considerate più innovative, come la “senza zaino”, lasciando di fatto i plessi comunali con una maggiore concentrazione di alunni stranieri.
Le ragioni dei genitori italiani – I genitori italiani si difendono dalle accuse di razzismo, sottolineando che la loro scelta è dettata dalla volontà di garantire ai propri figli un’istruzione di qualità, in un ambiente dove si sentano più seguiti. Tuttavia, questa scelta, motivata da ragioni pedagogiche, ha avuto come conseguenza la creazione di classi con una forte maggioranza di studenti stranieri, come nel caso della scuola primaria “Oltremaria”, dove l’80% degli alunni proviene da famiglie immigrate, mentre nella vicina Villar San Costanzo su tre classi gli studenti sono tutti bimbi italiani.
Un problema complesso con radici profonde – La preside Vilma Margherita Bertola evidenzia la complessità del problema, che non può essere ridotto a una semplice “paura dello straniero”. Secondo la preside, le motivazioni sono molteplici e richiedono un’analisi approfondita, che coinvolga esperti come il professor Marco Braghero dell’Università di Pisa. In particolare, le famiglie straniere non hanno la rete sociale di cui godono quelle italiane. Hanno difficoltà a spostarsi, non ci sono nonni disponibili per andare a prendere i bambini e hanno scarse informazioni sui modelli educativi delle varie scuole.
La ricerca di soluzioni – Il sindaco Astesano, consapevole della delicatezza della situazione, si impegna a trovare soluzioni che rispettino la libertà di scelta dei genitori, senza creare divisioni. Tra le proposte, l’idea di potenziare il servizio di trasporto scolastico per favorire la compresenza tra i diversi plessi.
Un’opportunità da non sprecare – Astesano sottolinea anche l’importanza della comunità straniera per l’economia locale, ricordando che senza i quasi 1.300 immigrati che vivono a Dronero, le scuole, i negozi e le fabbriche si svuoterebbero. Un monito a non sprecare l’opportunità di costruire una comunità inclusiva e prospera, dove la diversità sia vista come una ricchezza e non come un ostacolo.