Sembrava tutto regolare: un percorso formativo in linea con i requisiti richiesti, un esame finale sostenuto con successo e persino certificati ufficiali, completi di timbri e firme. Eppure, dietro quella che appariva come una normale abilitazione all’insegnamento di sostegno, si nascondeva una truffa ben orchestrata. A far emergere l’inganno è stata una docente, che, convinta di aver seguito un regolare Tirocinio Formativo Attivo (TFA), si è ritrovata improvvisamente senza alcuna abilitazione valida e con un ingente danno economico.
Tutto è iniziato nel giugno 2023, quando l’insegnante ha terminato il presunto percorso formativo con il massimo dei voti, ottenendo 30/30 all’esame finale. La donna era certa di essersi iscritta a un TFA attivato da un noto ateneo di Napoli, grazie al supporto di un 52enne di Palma Campania, che si era presentato come membro dello staff accademico. L’uomo si era offerto di seguirne l’iscrizione e l’intero iter formativo, in cambio di una cifra apparentemente conveniente: appena 1000 euro a testa, rispetto ai 5500 euro previsti ufficialmente.
L’insegnante, insieme a una collega, ha versato la somma richiesta, prima con un anticipo in contanti per le spese burocratiche e poi con il saldo complessivo. In cambio, ha ricevuto un link per seguire le lezioni online, materiale didattico e persino un documento che certificava l’iscrizione al corso, completo di firma e timbro del Magnifico Rettore dell’università. Il percorso si è concluso con un esame finale, organizzato tramite videoconferenza da una presunta aula accademica, con la presenza di un sedicente docente. Al termine, alle due insegnanti è stato rilasciato un certificato ufficiale con la votazione conseguita.
Per una delle due docenti, quella certificazione ha rappresentato il lasciapassare per il mondo del lavoro: nell’ultimo anno e mezzo ha ottenuto incarichi in quattro istituti scolastici della provincia di Napoli. Il castello di carte, però, è crollato a febbraio, quando la segreteria di una delle scuole in cui lavorava ha contattato direttamente l’ateneo per richiedere ulteriore documentazione. La risposta è stata spiazzante: nessuna iscrizione risultava a nome della docente, e il corso che aveva seguito non esisteva affatto. A quel punto, la truffa è venuta alla luce. La donna ha sporto denuncia presso i carabinieri di San Giuseppe Vesuviano, dando il via a un’indagine che ha portato all’identificazione del 52enne. L’uomo è stato denunciato e ora dovrà rispondere di truffa e falsità materiale commessa dal privato. IN ALTO IL VIDEO