Addio a Eleonora Giorgi, stella del cinema italiano

di Redazione

Lutto nel mondo del cinema italiano per la scomparsa di Eleonora Giorgi, portata via a 71 anni dal tumore al pancreas, giunto all’ultimo stadio con metastasi al cervello. Ne aveva raccontato ogni dettaglio, sin dall’insorgere della malattia, per incoraggiare a “vivere senza sprecare il nostro tempo dietro gelosie, ansie inutili e frustrazioni”.

Era ricoverata in una clinica romana, la Paideia, per la terapia del dolore dopo l’aggravarsi delle sue condizione che – aveva detto – ormai le avevano reso impossibile “anche solo fare una decina di passi”. “Stamattina Eleonora Giorgi si è spenta serenamente nell’amore e nell’abbraccio dei suoi figli e dei suoi affetti”. Lo fa sapere la famiglia. Fino all’ultimo aveva lanciato il suo grido d’amore alla vita: “Non c’è futuro per me, ma voglio che tutto succeda il più tardi possibile. Ogni giorno è un regalo”.

Se ne va accompagnata dall’amore della sua famiglia, i figli Andrea e Paolo, l’ex marito Massimo Ciavarro. A sostenerla, è stato soprattutto l’immenso amore per il nipotino Gabriele, figlio di Paolo Ciavarro e Clizia Incorvaia, la nuora che lei chiamava “nuvola rosa”.

Andrea Rizzoli, figlio di Eleonora Giorgi e Angelo, editore e produttore cinematografico, le aveva dedicato un libro, intitolato “Non ci sono buone notizie”, raccontando l’ultimo anno segnato dalla malattia della madre. Quello che lei aveva definito “l’anno più bello” nonostante tutto “perché trascorso con la famiglia”. “Non siamo mai stati così uniti. Presi dalle nostre individualità procedevamo come delle rette vicine ma parallele. Adesso invece siamo un intricato nodo di emozioni e speranze”, scrive Andrea. Inglese per parte di padre, ungherese grazie alla madre), Eleonora era un mix tra rigore e passione riflesso nella sua vita privata e professionale. Recentemente aveva tirato in ballo le sue origini proprio parlando della malattia: “La mia origine austroungarica mi fa essere soldato di me stessa”.

Aveva scelto di condividere i giorni più bui con il pubblico. Cinque anni fa si raccontava a cuore aperto su Raiuno: “Sono cresciuta con il pubblico”. Quel pubblico che non l’ha mai dimenticata e che ha continuato a seguirla anche nella sua seconda vita lontana dai riflettori.

Protagonista assoluta del cinema anni Settanta e Ottanta, Eleonora Giorgi ha debuttato con Tonino Cervi in “Storia di una monaca di clausura” nel 1973 a fianco di Catherine Spaak. Bionda, occhi cerulei, movenze da Lolita e disinvolta esibizione della sua bellezza, diventa ben presto un modello di successo con ben quattro film sempre legati a un erotismo soft ed elegante.  Nel 1974 un dolore profondo (la morte del suo fidanzato a bordo di una moto che le aveva preso in prestito) segna di colpo la sua vita. Finisce nel tunnel dell’eroina, poi arriva la depressione a poco più di vent’anni. E’ Alberto Lattuada che la chiama nel ’75 per “Cuore di cane” dal romanzo di Bulgakov con Max von Sydow e Cochi Ponzoni come partner a darle un nuovo inizio. Lavora con Giuliano Montaldo, Damiano Damiani, Dario Argento, Franco Brusati , Liliana Cavani. Nel frattempo però, dimostrando una duttilità e una verve che la rende unica nel cinema italiano di quella stagione, Giorgi mostra il suo lato comico, una leggerezza finemente ingenua che la rende partner ideale per Celentano (“Mani di velluto”) e Renato Pozzetto (“Mia moglie è una strega”).

A coronare questa svolta è l’incontro con Carlo Verdone che in “Borotalco” (1982) – per il quale è premiata con il David di Donatello – ne fa la sua musa: la ritroverà anni dopo in “Compagni di scuola”. Sposata nel 1979 con Angelo Rizzoli (da lui ha avuto il primo figlio Andrea), Eleonora si innamora di Massimo Ciavarro sul set di “Sapore di mare 2” (1983) e dall’unione nasce il suo secondo figlio, Paolo.

Negli anni Novanta e Duemila, la sua attività di attrice si è concentrata maggiormente in televisione, dove ha preso parte a diversi sceneggiati di successo, come Morte di una strega, Lo zio d’America, I Cesaroni. Nel 2003 esordisce nella regia cinematografica con Uomini & donne, amori & bugie. Nel 2008 il debutto a teatro nella commedia Fiore di cactus di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy, per la regia di Guglielmo Ferro. Negli anni successivi è in scena con le commedie Due ragazzi irresistibili e Suoceri sull’orlo di una crisi di nervi. Nel 2009 dirige il suo secondo film, L’ultima estate, da lei anche prodotto insieme a Massimo Ciavarro.

Dopo diversi anni dall’ultima esperienza sul grande schermo, nel 2016 torna a recitare in due film: “My Father Jack” di Tonino Zangardi e “Attesa e cambiamenti” di Sergio Colabona, ed è protagonista di una puntata della serie televisiva poliziesca Don Matteo. Ha inoltre proseguito la sua attività di conduttrice radiofonica con Effetto Notte su Rai Radio Due affiancata da Riccardo Pandolfi. Nel 2018 partecipa come concorrente al programma televisivo Ballando con le stelle.

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