Napoli – “Ha usato la sua auto come un’arma, per uccidere mia figlia, e per questo invoco i magistrati affinché non venga consentito a questo assassino di patteggiare la pena”. Così Gianfranco Morra, padre di Lucia Morra, la ventenne napoletana travolta e uccisa da un’auto, in via Terracina, nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, la notte tra il 29 e il 30 settembre 2023. Era in sella ad uno scooter guidato dal 23enne Francesco Altamura, anche lui deceduto sul colpo.
I due stavano tornando a casa quando una vettura sportiva lanciata a tutta velocità contromano, spezzò le loro giovani vite. Alla guida, malgrado fosse sotto l’effetto della droga, c’era Dario Lenci, 36 anni, che in primo grado è stato condannato a dieci anni di carcere. Domani inizierà il processo d’appello davanti seconda sezione della Corte d’Appello di Napoli. Agli atti il video dell’impatto ripreso dalle telecamere di un sistema di videosorveglianza.
“Se in Appello questa condanna, che già ritengo troppo lieve, – dice il padre di Lucia – dovesse essere ridotta o, peggio ancora, se fosse consentito un patteggiamento, si darebbe un messaggio gravissimo: che la vita di due ragazzi vale poco, che chi guida drogato e ubriaco, uccidendo, può cavarsela con pochi anni di carcere o addirittura con una pena ridicola”. “Mia figlia e Francesco non ce li restituirà più nessuno”, prosegue l’uomo che chiede alla magistratura “di non voltare le spalle alla verità, di non permettere che la giustizia venga umiliata”. Morra si rivolge anche ai cittadini: “Non rimanete in silenzio di fronte a questa possibilità: se oggi chi uccide per strada viene perdonato, domani potrebbe toccare a un altro figlio, un altro fratello, un altro amico”.