Immigrazione e rimpatri: a Napoli vertice dei ministri del MED5

di Redazione

Al Palazzo Reale di Napoli si è tenuta la riunione dei ministri dell’Interno dei Paesi Med5 – Italia, Cipro, Malta, Grecia, Spagna -, presieduta dal titolare del Viminale Matteo Piantedosi. Presenti Fernando Grande-Marlaska Gomez, ministro dell’Interno spagnolo, Byron Camilleti, ministro dell’Interno, della Sicurezza nazionale e delle Forze dell’ordine di Malta, Makis Voridis, ministro della Migrazione e dell’Asilo greco, e Nicholas Ioannides, viceministro della Migrazione e della Protezione internazionale di Cipro, insieme al commissario europeo per gli Affari interni e la migrazione, Magnus Brunner, e al direttore esecutivo di Frontex, Hans Leijtens. Piantedosi ha accolto i suoi omologhi dei Paesi Med 5, il commissario Ue e il direttore esecutivo di Frontex sullo scalone di Palazzo reale. Dopo la foto di famiglia, hanno preso il via i lavori.

Il programma ha visto una prima sessione che si concentrerà sulla attuazione e l’implementazione del patto Migrazione e Asilo e sul rafforzamento delle iniziative relative alla dimensione esterna della Ue. A seguire, la seconda sessione sarà dedicata alla proposta di modifica in corso del regolamento europeo sui rimpatri e alle politiche dei rimpatri volontari assistiti. “Ribadisco che la lotta ai trafficanti degli esseri umani continua a essere una priorità”, ha detto Piantedosi nel corso della conferenza stampa conclusiva. “La lotta al traffico di migranti – si legge nella dichiarazione congiunta approvata al termine del vertice dai cinque ministri dell’Interno – continua a essere una priorità per i Paesi Med5. Alla luce del nuovo panorama politico, è importante potenziare le campagne di comunicazione nei Paesi terzi per scoraggiare la migrazione illegale e promuovere i percorsi legali”.

“Ci siamo riuniti a Napoli per riaffermare il nostro impegno a sviluppare una visione politica comune sulle questioni più rilevanti dell’agenda europea sulla migrazione”. È questo il preambolo della dichiarazione congiunta approvata dai ministri. Il documento si occupa, tra l’altro, del Patto europeo sulla migrazione e l’asilo. I cinque Paesi, riaffermandone “l’importanza” spiegano di impegnarsi per la sua “effettiva attuazione”. Ritengono “fondamentale mantenere, anche durante l’attuale fase di attuazione, il necessario equilibrio e la coerenza con i principi chiave che hanno guidato i negoziati, in particolare l’effettiva solidarietà e l’equa condivisione delle responsabilità”.

In quest’ottica, “ipotizzando le accresciute esigenze degli Stati membri che si trovano in prima linea lungo la frontiera meridionale”, i ministri dei 5 Paesi chiedono un “finanziamento immediato e incondizionato basato sulle necessità per sostenere il necessario rispetto degli obblighi del Patto nell’ambito dell’attuale quadro finanziario pluriennale, e un rafforzamento degli stanziamenti per le dimensioni interna ed esterna in materia di asilo, migrazione e gestione delle frontiere nell’ambito del prossimo Qfp, in linea con gli oneri sempre più gravosi che gravano sugli Stati membri in prima linea e nella considerazione che le frontiere esterne sono gestite da questi ultimi per il bene dell’intera Unione”. Infine, “saremmo favorevoli – scrivono – al processo volontario di anticipazione di alcune disposizioni del Patto, a condizione che venga mantenuto l’equilibrio tra solidarietà e responsabilità e che vengano coinvolti tutti i pilastri del Patto”.

Sul fronte delle politiche di rimpatrio, “abbiamo accolto con favore la nuova proposta di regolamento della Commissione europea, sosterremo il negozio, coordinando le nostre posizioni con l’obiettivo di avere rimpatri più rapidi ed efficaci per chi non ha diritto di restare in Europa”. Lo ha spiegato Piantedosi. “Accogliamo con favore gli sforzi della Commissione europea per aumentare l’efficienza del processo di rimpatrio – si legge nella dichiarazione -, fornendo agli Stati membri norme comuni per una gestione efficace dei rimpatri. I Paesi Med 5 si impegnano a contribuire in modo costruttivo ai negoziati sulla nuova proposta legislativa per un regolamento sui rimpatri”. In particolare, per “garantire rimpatri rapidi ed efficaci” si dovrebbe “evitare l’effetto sospensivo automatico delle decisioni di rimpatrio giuridicamente vincolanti, nel pieno rispetto del principio di non refoulement”.

I risultati conseguiti dall’Italia sul fronte migratorio sono, ha sottolineato il ministro, “frutto del lavoro che il governo sta facendo da due anni e mezzo. L’anno scorso abbiamo ottenuto una diminuzione del 60% rispetto all’anno precedente, di colpo abbiamo portato gli sbarchi dei migranti irregolare a 3 anni precedenti. È un motivo di soddisfazione, e non è solo aritmetica: avere ridotto il business dei trafficanti di esseri umani è il primo elemento di grande soddisfazione”. IN ALTO IL VIDEO 

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