San Tammaro (Caserta) – Dal 21 al 27 aprile, San Tammaro celebrerà la festa in onore di Maria Santissima della Libera, con un ricco programma di appuntamenti religiosi e civili. Il culmine delle celebrazioni sarà rappresentato dalle processioni delle effigi della Madonna e di San Tammaro, e dal suggestivo “Volo dell’Angelo”, un rito spettacolare che vedrà due bambini vestiti da angeli “volare” sospesi su un cavo. La manifestazione, organizzata dalla parrocchia San Tammaro, il cui parroco è don Giovanni Antonio Mingione, con il patrocinio del Comune di San Tammaro, offrirà anche serate di puro intrattenimento, con artisti come Gianluca Manzieri, Giusy Attanasio e Nico Desideri, spettacoli comici e street food, coinvolgendo l’intera comunità in una settimana di festeggiamenti.
Il programma della festa – Le celebrazioni prenderanno il via lunedì 21 aprile con la suggestiva “Diana mattutina” alle 7:30, seguita dalla celebrazione eucaristica alle 9. Il momento culminante della mattinata sarà la processione delle effigi della Madonna e di San Tammaro, a partire dalle 10, portate dagli accollatori per le strade cittadine, accompagnati dalle ancelle e dal complesso bandistico “Città di Bari”. Alle ore 17:30, l’atmosfera si farà più conviviale con il tradizionale “Volo dell’Angelo” sul sagrato della chiesa. Poi, ripartirà la processione e al rientro, un nuovo “Volo dell’Angelo”, cui seguirà la celebrazione eucaristica. Mercoledì 23 aprile, alle 17, al cimitero, è prevista una messa in ricordo di tutti i defunti.
Il programma proseguirà giovedì 24 aprile, con una serata all’insegna della musica e del divertimento in piazza Don Pasquale Gravino. Dalle 21.30, si esibiranno Gianluca Manzieri e Dino Piacenti. Sempre in piazza Don Pasquale, venerdì 25 aprile, alle 12, si terrà il “Picnic in comunità”, occasione per pranzare insieme accompagnati dalla musica de “I Carioca”. Le performance musicali proseguiranno in serata con i “Binario 5” e, a seguire, Giusy Attanasio. L’intrattenimento proseguirà sabato 26 aprile, alle 21, con il sipario comico delle “Sex & Sud” e poi con il concerto di Nico Desideri. Al termine della serata, in piazza Madonna della Libera, spettacolo “piro-musicale” a cura della ditta De Rosa di Santa Maria Capua Vetere. Infine, domenica 27 aprile, alle 18:30, celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Pietro Lagnese, arcivescovo di Capua, durante la quale sarà amministrato il sacramento della confermazione. Dal 24 al 26 aprile, su via Domenico Capitelli ci sarà lo street food.
Il Volo dell’Angelo – Il Volo dell’Angelo consiste nel lanciare, sospesi nel vuoto all’interno di una carrucola agganciata ad un cavo molto alto teso tra il campanile ed un edificio di fronte, due bambini, vestiti da angeli. La carrucola raggiunge gradualmente, mediante un complesso meccanismo di funi, e mentre tutta la folla osserva sbigottita in silenzio, i due carri trionfali dove si trovano i simulacri del Santo Patrono e della Madonna. Una volta raggiunta la meta lanciano petali di fiori e ciascuno di loro recita una breve composizione, alla fine della quale la carrucola è fatta ritornare indietro. Nel contempo, sciolta la tensione, la banda intona motivi popolari musicali tra lo scoppiettare dei fuochi d’artificio. La manifestazione continua con una solenne processione caratterizzata dalla presenza, fin dalla fine del ‘700, di grossi ceri ornati da nastri variopinti, recati dalle ancelle. La processione si conclude a sera, allorquando in una scenografia resa ancora più suggestiva dal contrasto della luce proveniente dall’illuminazione pubblica con il buio della notte, è ripetuto il volo degli angeli.
Sul significato di questo rito, molto diffuso in Campania, esistono diverse interpretazioni: una per tutte riportiamo quella data da Roberto De Simone a proposito del volo di Giugliano ma che ha, evidentemente, valore per tutte le altre. Egli dà di queste manifestazioni un’interpretazione magico-psicologica, come di «una discesa verso la morte di cui la Madre stessa è segno»; in altre parole – per dirla con la Castellano – si tratterebbe di «un simbolico viaggio agli inferi come quello di Orfeo, Enea o Cristo e della successiva risalita alla luce [dove] tutta la magia della rappresentazione è connessa al filo che sorregge l’angelo: al filo è legato il sentimento del pericolo di precipitare, ma a sua volta esso è sorretto emotivamente dalla gente che così segue il senso della vita».