Il Matese diventa Parco Nazionale, Navarra: “Modello di gestione partecipata e sostenibile per il futuro del territorio”

di Redazione

Il Matese compie un passo storico verso la tutela del proprio patrimonio naturalistico, trasformandosi ufficialmente in Parco Nazionale. Un riconoscimento atteso da anni, che rappresenta molto più di un semplice atto amministrativo: è il segno tangibile di una visione condivisa, capace di mettere al centro la salvaguardia dell’ambiente e la valorizzazione delle comunità locali.

A sottolineare l’importanza di questo risultato è il presidente del Parco Regionale del Matese, Agostino Navarra, che parla di «un’opportunità concreta per dare vita a un modello di gestione partecipata e sostenibile». Una conquista che, sottolinea Navarra, è «il risultato dell’apertura al dialogo e dell’impegno di tutti», capace di unire istituzioni, cittadini, associazioni e amministrazioni locali attorno a un progetto comune.

Il Parco Nazionale del Matese si estende su oltre 87.000 ettari tra Campania e Molise, un’area di straordinaria ricchezza naturale e culturale. La sua istituzione, evidenzia il presidente, «non è soltanto un atto amministrativo, ma un segnale forte e concreto di un impegno collettivo per la salvaguardia di un ecosistema ricco di biodiversità e di bellezze naturalistiche, oltre che di un territorio intriso di importanti tradizioni e cultura».

In un tempo in cui il cambiamento climatico e la crisi ambientale impongono scelte coraggiose, le parole di Papa Francesco risuonano, secondo Navarra, come «un invito profondo alla responsabilità: verso la natura, verso le comunità che vivono questi territori e verso le generazioni future». Proprio in questa direzione si colloca l’appello del presidente del Parco, che richiama la necessità di una collaborazione attiva tra istituzioni, associazioni e cittadini per «costruire insieme un equilibrio duraturo tra protezione ambientale e sviluppo sociale ed economico».

Il cammino verso la realizzazione di questo progetto, però, non è stato privo di ostacoli. Divergenze e fratture con alcuni Comuni interessati sono emerse lungo il percorso, ma per Navarra la chiave resta il dialogo: «Superare le divisioni attraverso la condivisione di obiettivi comuni è fondamentale per trasformare questo progetto, non ancora perfetto e necessariamente da migliorare, in un’esperienza davvero condivisa e partecipata».

Il presidente ribadisce il proprio impegno personale, assunto «fin dal primo giorno, affinché ogni voce fosse ascoltata e rappresentata, pur consapevole delle difficoltà nel raccogliere e armonizzare i diversi contributi». E rilancia: «È cruciale proseguire con determinazione su questo cammino, sviluppando strategie concrete per il rilancio del Matese. Coinvolgere attivamente la popolazione significa andare oltre la semplice idea di area protetta, per realizzare una vera “casa comune”, dove biodiversità e sviluppo sostenibile possano camminare insieme, fianco a fianco».

Navarra ha voluto anche esprimere un ringraziamento sentito «a tutti i sindaci dei comuni interessati, nessuno escluso, per aver rappresentato con impegno e determinazione le istanze dei propri territori e per il ruolo attivo che continueranno a svolgere nel contribuire concretamente al miglioramento del Parco e alla crescita del territorio». Un riconoscimento che si estende alle associazioni ambientaliste e di categoria, «che hanno dimostrato attenzione, competenza e dedizione», così come ai componenti della Giunta e a tutto il personale del Parco Regionale del Matese, «che ha affrontato giornate di lavoro intenso con una dedizione unica, senza mai sottrarsi all’azione di supporto verso tutti i Comuni coinvolti».

«Il Parco Nazionale del Matese – conclude Navarra – nasce dal lavoro di molti. Ora tocca a tutti noi farlo crescere, giorno dopo giorno». Un invito alla corresponsabilità e alla partecipazione, affinché questa nuova fase diventi non solo una tutela formale del territorio, ma un vero motore di sviluppo, di cultura e di futuro per le comunità matesine.

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