Continuano serrate le indagini sull’incendio divampato nel giorno di Pasqua alla Lucy Plast, azienda di lavorazione di materiali plastici situata nella zona industriale di Umbertide. Nella giornata di ieri, su segnalazione dei vigili del fuoco, i carabinieri hanno posto sotto sequestro un’ampia porzione dell’area di stoccaggio, quella maggiormente colpita dalle fiamme, per consentire una più accurata ricostruzione della dinamica dell’accaduto.
I vigili del fuoco sono ancora presenti sul sito per completare le operazioni di messa in sicurezza, mentre i militari dell’Arma stanno esaminando le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza dell’azienda. Nessuna pista, al momento, viene esclusa. La Procura di Perugia ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per incendio colposo. Tra le ipotesi al vaglio, si fa strada quella di un possibile corto circuito all’impianto fotovoltaico.
Nel pomeriggio di ieri, l’azienda ha diffuso una nota ufficiale in cui sottolinea come l’origine del rogo resti ancora da accertare, ribadendo la piena collaborazione con le autorità e annunciando l’avvio delle operazioni di bonifica dell’area e delle analisi ambientali richieste dagli enti competenti. «Non appena avremo ulteriori informazioni – si legge nel comunicato – sarà nostra cura fornire tempestivi aggiornamenti». L’azienda ha inoltre espresso gratitudine ai vigili del fuoco, alle forze dell’ordine e alle istituzioni per il supporto e la vicinanza dimostrata in queste ore difficili, non solo verso la società, ma anche nei confronti dei lavoratori e della cittadinanza.
Proprio la popolazione, infatti, manifesta crescente preoccupazione per le possibili conseguenze ambientali dell’incendio, in particolare per la ricaduta di fumi tossici e detriti di plastica. Sui social si moltiplicano le segnalazioni e le richieste di chiarimenti, mentre alcuni imprenditori agricoli della zona starebbero valutando di presentare un esposto collettivo.
In attesa di dati certi, l’Arpa Umbria aveva annunciato per la giornata di oggi i risultati dei test relativi alla presenza di diossine nelle aree interessate dalla nube di fumo sprigionata dal rogo. Intanto, il Comune di Umbertide ha informato che, nelle aree private adiacenti al sito produttivo, potrebbero essere presenti residui solidi trasportati dal vento durante l’incendio. L’azienda si è dichiarata disponibile a provvedere al recupero e allo smaltimento di questi materiali, invitando chiunque li rinvenisse a segnalarlo via WhatsApp al numero 3762314840, indicando nominativo e posizione esatta del ritrovamento.
Il monitoraggio della situazione resta costante. Fin dalle prime ore successive all’incendio, il Comune, insieme ai tecnici comunali, ad Arpa Umbria, all’Usl, ai vigili del fuoco e alla Protezione civile, ha avviato un’attività congiunta per verificare sia le condizioni ambientali sia quelle strutturali dell’area colpita.
«Un ringraziamento sentito – ha dichiarato l’amministrazione comunale – va ai vigili del fuoco, che con squadre provenienti da Perugia, Gubbio e Città di Castello hanno lavorato senza sosta per ore in condizioni estreme, riuscendo a contenere l’avanzata delle fiamme e a limitare i danni». Fondamentale anche il contributo della Protezione civile, attivatasi prontamente sia a livello comunale che regionale, e della polizia locale, che ha garantito la gestione della viabilità e la sicurezza della zona interessata, impedendo l’accesso ai non autorizzati.
«Il nostro pensiero va ai lavoratori della Lucy Plast, ai dipendenti e alle loro famiglie, colpiti da una situazione di profonda incertezza e preoccupazione – ha aggiunto il sindaco di Umbertide –. La nostra comunità si stringe attorno a loro e a tutta la popolazione di Pian d’Assino, particolarmente coinvolta in questo drammatico episodio». IN ALTO IL VIDEO