Mondragone, Ambc: “Città in anomia”

di Redazione

Mondragone (Caserta) – Una città in “anomia”. È l’immagine impietosa di Mondragone tracciata dall’AMBC – Associazione Mondragone Bene Comune, che, ancora una volta, lancia un grido d’allarme sulle condizioni del territorio e sulla gestione dell’Amministrazione comunale.

«Ci sono pubbliche inadempienze, piccoli ma fastidiosi reati e ricorrenti illegittimità che risultano ormai tacitamente tollerati e subiti», denuncia l’associazione, puntando il dito su una serie di criticità che, da tempo, compromettono la qualità della vita dei cittadini. A cominciare dalla questione dello spazzamento stradale, servizio regolarmente pagato dai contribuenti attraverso la Tari. «Chi si lamenta più e chi controlla che lo spazzamento delle strade di Mondragone non viene mai (ma proprio mai) effettuato? C’è un palese mancato rispetto delle clausole contrattuali, ma tutto va in cavalleria, a danno dei cittadini e del decoro della città», dicono dall’associazione.

Il problema dei rifiuti resta così solo uno dei tanti tasselli di un mosaico di disordine diffuso. Tra le situazioni più critiche, l’associazione segnala anche la totale assenza di controllo sull’uso di fuochi d’artificio, spesso esplosi senza alcuna autorizzazione e senza che vi sia il minimo rispetto delle normative vigenti. «I fuochi si devono vendere, i festeggiati e le festeggiate devono festeggiare e tutti devono subire gli effetti dell’inquinamento atmosferico da polveri sottili, per non parlare dei danni che subiscono gli animali familiari a causa delle forti deflagrazioni», sottolinea l’Ambc, ricordando come la legge imponga l’ottenimento di una specifica autorizzazione ai sensi dell’articolo 57 del Tulps.

Nel mirino dell’associazione anche il ritorno della cattiva abitudine di circolare su moto e motorini senza casco, una pratica che, secondo l’Ambc, sarebbe ormai di fatto tollerata. «Qualche giorno fa ci siamo fermati in Viale Regina Margherita a fare quattro chiacchiere e a prendere un caffè, ma un traffico caotico ed immotivato – fonte di insopportabili rumori e di scarichi nocivi – ha reso quella sosta poco piacevole», raccontano. A peggiorare il quadro, il fenomeno sempre più diffuso di auto e scooter che sgasano e sgommano per le strade cittadine con musica ad alto volume, «quasi a tutte le ore, con problemi anche per la sicurezza stradale, in un clima di assoluta tolleranza verso comportamenti pericolosi e incivili».

Il dossier dell’Ambc si sofferma poi sull’inquinamento acustico, che durante l’estate raggiunge il suo apice nella zona lido, dove la musica ad alto volume proveniente da bar, locali e discoteche si protrae fino alle prime luci dell’alba. «Musica “a palla” fino alle 4 di notte, senza alcun rispetto per i cittadini e senza alcun intervento pubblico in grado di porre fine a un abuso intollerabile», accusa l’associazione, ricordando che spetta al sindaco il compito di emettere ordinanze per limitare le emissioni sonore e garantire la quiete pubblica. Non si tratta solo di responsabilità politica: «Se il sindaco non fa nulla per limitare gli schiamazzi notturni degli avventori e per arginare la musica ad alto volume, in capo al primo cittadino può scattare una vera e propria responsabilità penale per omissione di atti d’ufficio», avverte l’Ambc citando la recente giurisprudenza della Corte di Cassazione.

Tra le criticità segnalate, anche l’assenza di controlli sugli affitti brevi, fenomeno che si accompagna a forme di evasione fiscale e che, secondo l’associazione, meriterebbe maggiore attenzione da parte della polizia municipale. «Cosa si fa per garantire il rispetto delle normative e combattere l’evasione fiscale? Quali e quanti controlli, tramite i vigili urbani, vengono effettuati?», chiede l’Ambc, che rilancia la proposta di introdurre una tassa di soggiorno, misura che potrebbe contribuire a rimettere in sesto le disastrate casse comunali. Non manca un passaggio critico anche sul fenomeno dei cosiddetti “paninari” che, puntualmente ogni estate, tornano ad occupare il lungomare cittadino. «Anche quest’anno si riproporrà il ritorno sul lungomare dei “paninari” e ancora una volta dagli uffici comunali si sono scordati di considerare nel bando i criteri minimi sanitari per un’attività non mobile ma stanziale di ristorazione», evidenzia l’associazione, annunciando l’intenzione di approfondire ulteriormente il tema.

Infine, l’Ambc affonda il colpo sull’operato dell’attuale Amministrazione, guidata dal sindaco Lavanga. «L’incapacità di questa Amministrazione non si ferma allo sfascio del bilancio e a un sindaco che non è stato in grado di approntare un credibile e sostenibile Piano di riequilibrio per scongiurare l’inedita vergogna del fallimento», è la denuncia senza sconti. «L’incapacità connota ogni aspetto della vita urbana. Gli esempi che abbiamo citato – concludono – sono solo una piccola goccia nel mare del disordine e dell’anomia in cui hanno fatto sprofondare Mondragone».

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