GRICIGNANO. Prima di approvare le rate di pagamento, avremmo dovuto approvare un regolamento Tares, in quanto lo stesso può incidere in diversi modi, anche profondamente, sul piano tariffario (esenzioni, riduzioni, etc.) e sul bilancio previsionale (esenzioni e riduzioni da coprire con altre entrate) e di conseguenza avere un sicuro impatto sulle tariffe.
E la considerazione fatta dal consigliere comunale di opposizione Gianluca Di Luise durante la seduta dellAssise tenutasi mercoledì sera. Secondo lex candidato sindaco di Movimento Democratico, ne deriva, per lennesima volta, la conclusione che lamministrazione Moretti non è in grado di programmare lattività amministrativa ma preferisce ottemperare ai propri obblighi solo allavvicinarsi delle scadenze di legge, costringendoci a partecipare a Consigli comunali indetti allultimo giorno utile, senza peraltro fornire unopportuna informazione alla cittadinanza attraverso laffissione di manifesti informativi nelle strade cittadine.
LA TARES. Analizzando largomento allordine del giorno, che prevedeva, appunto, lapprovazione delle rate di pagamento della nuova tassa sui rifiuti, Di Luise ha ricordato come lintroduzione della Tares produce inevitabilmente effetti significativi sia per i cittadini che per le attività commerciali ed imprenditoriali presenti sul nostro territorio. Infatti, tale imposta, a differenza della Tarsu, non considera il quantitativo di rifiuto prodotto, in quanto i conteggi vengono fatti in base alla metratura degli immobili, anziché sui rifiuti effettivamente prodotti.
IVA. A quel punto Di Luise ha chiesto al sindaco e alla maggioranza: Nella riscossione, effettuata attraverso lente Publiservizi Srl, delle rate ripartite rispettivamente a giugno/settembre/dicembre è compresa anche lImposta sul valore aggiunto (Iva)? Se la risposta è affermativa ha proseguito è mio dovere sottolineare che con lintroduzione della Tares e il conseguente mutamento della natura del corrispettivo a tributo, limposta andrà a gravare direttamente sui contribuenti (che non potranno più scaricare lIva) in quanto la tariffa delle utenze non domestiche aumenterà mediamente del 10%, mentre per quelle domestiche laumento sarà di circa lo 0,5%. Quindi, potrebbero verificarsi elementi di incostituzionalità nelle modalità di calcolo e lamministrazione comunale potrebbe essere esposta a contenzioso da parte dei contribuenti per far valere i propri diritti. Nulla si evince nella delibera in merito a tale problematica.
AGGRAVIO FISCALE. Dinanzi a questo aggravio, lamministrazione, secondo Di Luise, avrebbe potuto optare per il posticipo del pagamento della prima rata al mese di luglio anziché a giugno, considerato il peso tributario che i cittadini sopportano in tale periodo nel quale si concentrano le principali scadenze (Imu, 740, etc.).
“STATO CONFUSIONALE”. Per il consigliere di minoranza lamministrazione è in stato confusionale per ciò che riguarda la programmazione politica: A circa un mese dallapprovazione del bilancio previsionale per il 2013 ha incalzato il commercialista gricignanese niente si sa sulle tariffe relative alla Tares, anzi nella delibera che si discute si legge testualmentedi differire lapplicazione delle regole di determinazione del nuovo tributo (Tares appunto) alla scadenza dellultima rata di versamento, addebitando ai contribuenti, con riferimento e limitatamente alle prime due rate di versamento, gli importi risultanti dallapplicazione del previgente sistema di prelievo e tariffazione (cioè Tarsu). In altri termini sostiene Di Luise si afferma che nel calcolo della debenza del tributo le prime due rate verranno addebitate con i principi adottati per la Tarsu. Per quanto concerne, invece, la terza rata le somme verranno riparametrate con i principi di calcolo della Tares.
IL “CONGUAGLIO”. E se un cittadino paga nelle prime due rate una somma maggiore di quella dovuta in base ai principi di calcolo della Tares? Nella delibera ha spiegato Di Luise si fa riferimento ad uno scontato quanto comodo principio di conguaglio, considerando la possibilità di sottrarre le due rate, già versate, in sede di calcolo dellultima rata. Tutto questo a causa dellinefficienza dellamministrazione in carica nel programmare una politica tributaria comunale in termini di parametrizzazione delle tariffe e di mancanza di regolamentazione. Si preferisce ricorrere ad un conguaglio riparatorio perché non si è stati in grado di redigere un regolamento Tares nei termini che una corretta ed efficiente amministrazione avrebbe dovuto auto-imporsi.
I QUESITI. Da qui alcune domande che Di Luise ha rivolto allamministrazione: Ritenete corretto approvare le date di prelievo senza aver prima elaborato le tariffe Tares per coprire i costi del piano finanziario? Non sarebbe stato maggiormente corretto approvare le tariffe Tares 2013 dopo averne approvato il relativo regolamento? E corretto aumentare e/o diminuire le tariffe Tarsu nel 2013 ed approvare il bilancio senza aver approvato il nuovo regolamento Tares? Come si giustificherà la congruità delle entrate derivanti da questi incassi in termini di stanziamento in bilancio?.
ORDINE DI PROGRAMMAZIONE. Anche in veste ditecnico, Di Luise ha ricordato che se viene applicata la Tarsu(quindi a tributo) il costo del servizio è un costo da imputare a bilancio a tutti gli effetti. Quindi, sarebbe stato opportuno, per una sana politica di programmazione, che prima di arrivare a decidere le date di pagamento si sarebbe adottato un ordine di approvazione ben diverso da questo.
Questo lordine di programmazione che, secondo il consigliere di opposizione, avrebbe dovuto seguire lamministrazione: Approvazione del regolamento di gestione del servizio rifiuti; approvazione regolamento versione Tares tributo con definizione delle riduzioni facoltative ed obbligatorie previste dalla legge (con parere del revisore dei conti); approvazione del piano finanziario (con parere del revisore dei conti); approvazione delle tariffe (senza parere del revisore) da calcolare per quota fissa e quota variabile, utenze domestiche e non domestiche; approvazione delleventuale incremento di 10 centesimi di euro sulla maggiorazione dei servizi indivisibili; approvazione di tutti gli sconti e riduzioni purché coperti da apposito stanziamento in bilancio quale tetto massimo.