Gricignano. Approda a Pomeriggio5 il caso di Francesca Oliva, la 29enne di Gricignano deceduta, insieme a due dei tre gemelli che portava in grembo, dopo il ricovero alla clinica “Pineta Grande” di Castel Volturno. – continua sotto –
In collegamento con il programma condotto da Barbara D’Urso su Canale5 c’erano i familiari della giovane, che vogliono la verità su quanto accaduto. Di questi giorni la notizia che la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha iscritto 15 persone nel registro degli indagati, tra medici e infermieri dell’ospedale “San Giuliano” di Giugliano dove la donna era stata ricoverata per una settimana. Un atto dovuto in quanto il pm Silvio Mario Guarriello vuole chiarire se ci siano state o meno negligenze nelle cure mediche nei confronti della donna deceduta. Uno dei bambini, infatti, era deceduto una decina di giorni prima del tragico episodio.
Francesca Oliva morì nella notte tra venerdì 23 e sabato 24 maggio dopo il parto cesareo trigemellare nella clinica “Pineta Grande” di Castel Volturno. Era al sesto mese di gravidanza. Nulla da fare anche per la piccola Giorgia, vissuta nel grembo della madre per sei mesi, insieme agli altri due gemellini: e il fratellino nato già morto e la sorellina Maria, l’unica sopravvissuta. Ed è proprio sulle condizioni dei gemelli prima del parto che si concentrano le indagini condotte dai carabinieri. “L’unico elemento che abbiamo – spiega il legale della famiglia, l’avvocato Raffaele Costanzo di Aversa – è che il bambino nato già morto in realtà non era deceduto da poco tempo, bensì da almeno 10 giorni. Questo ha del clamoroso. Perché nessuno, durante i ricoveri in varie strutture, lo ha mai detto? Non hanno voluto dirlo oppure non se ne sono accorti?”.
Già prima del parto ci sarebbero stati segnali evidenti che qualcosa non andava. La ragazza aveva dolori all’addome, febbre alta e perdite ematiche. “Eppure – spiega l’avvocato Costanzo – si continuava a dire che i bambini stavano bene”. Ma non è tutto. Francesca, racconta l’avvocato, sarebbe stata dimessa da varie strutture ospedaliere nonostante sintomi chiari ed evidenti. “Non è stata trattata con terapie opportune”, sostiene il legale aversano che, tra l’altro, si chiede “come mai, dopo il cesareo, nonostante i medici avessero constatato lo stato di macerazione avanzata del feto, è stata portata la ragazza in reparto?”. – continua sotto –
Durante l’autopsia, effettuata all’istituto di medicina legale dell’ospedale di Caserta, oltre al pm Guarriello, erano presenti i consulenti nominati dalla Procura: il ginecologo Romano e il medico legale Barbato. Mentre per la difesa, insieme a Costanzo, c’erano i consulenti di parte: Mariano Buniello, medico legale, e Giovanni Adinolfi, ginecologo. Dai risultati delle analisi sui corpi di Francesca e Giorgia si farà luce su eventuali responsabilità delle strutture sanitarie e dei medici che hanno avuto in cura la ragazza.
AGGIORNAMENTO: Il 25 ottobre 2021 il giudice ha assolto con formula piena tutti i 14 medici imputati, ritenendo quale unico responsabile, sulla base di una perizia medico-legale, un altro medico nel frattempo deceduto: leggi qui