Puzza, in campo anche Don Patriciello: “Autorità diano risposte”

di Antonio Taglialatela

Maurizio PatricielloGricignano. Sul fenomeno della puzza nauseabonda che si avverte a Gricignano interviene anche padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e simbolo della lotta ai roghi e veleni nella “Terra dei Fuochi”.

In un post pubblicato sul suo profilo Facebook, il sacerdote scrive: “A proposito del fetore che, di notte, come una iena vigliacca, entra nelle case, da Gricignano scrivono: ‘Cosa dire noi di Gricignano che la puzza la teniamo dentro le nostre case, sopra la nostra pelle, non ne possiamo più’”. E si appella alle autorità civili e militari di Gricignano affinché diano “una risposta alla gente impaurita del loro paese”.

A proposito di puzza, nei giorni scorsi il sindaco Andrea Moretti è alle passato alle maniere forti sulla questione, in particolare contro l’Ecotransider, azienda situata nella zona industriale cittadina, che si occupa dello smaltimento dell’umido di numerosi comuni, ritenuta la “fonte” della puzza, come accusano diverse associazioni che, negli ultimi anni, hanno promosso anche una petizione per ottenere la chiusura dell’impianto. E lo ha fatto inviando una diffida alla Regione Campania attraverso la quale ha chiesto l’emissione di un “immediato provvedimento” atto ad impedire all’azienda situata nell’area industriale cittadina “di continuare ad arrecare danno all’ambiente ed alla popolazione – si legge – e bloccare le attività responsabili di tali danni fino all’adeguamento degli impianti di salvaguardia ambientale”.

In caso di mancato intervento del governo regionale, il primo cittadino ha annunciato che, a quel punto, “sarà l’amministrazione comunale a procedere, a tutelare della salute pubblica, all’emissione di un’ordinanza di chiusura dell’impianto”.

 L’iniziativa di Moretti arriva dopo lo studio delle documentazioni in possesso del Comune in ordine all’attività dell’impianto della Ecotransider per lo stoccaggio ed il trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi. La prima riguarda una relazione del Dipartimento ambientale della Seconda Università degli Studi di Napoli che delinea la cronologia degli atti e fornisce un quadro delle prescrizioni e delle diffide, “totalmente disattese”, che gli Enti hanno impartito all’azienda.

Un’altra racchiude le diffide emesse dalla stessa Regione Campania (numero 0740892 del 28 ottobre 2013 e numero 0366913 del 28 maggio 2014) dalle quale si evincono “attività non autorizzate”, tra cui anche il sistema di abbattimento delle emissioni odorigene, fondamentale per la natura stessa delle attività, che vengono svolte dall’azienda “in dispregio della normativa vigente e a discapito della salute della popolazione nonché dei lavoratori dell’area circostante lo stabilimento”.

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