29 arresti, sequestrate alcune armi da fuoco e un centinaio di oggetti esplosivi. E’ il risultato dei controlli scattati dopo gli scontri di Catania.Domani i funerali del poliziotto ucciso ed il vertice a Palazzo Chigi tra Governo, Coni e Federcalcio. Siinizierà con due settimane di stop. Intanto, dall’autopsia emerge la verità del decesso di Raciti.
Sale a 29 il numero delle persone fermate dopo gli scontri di Catania avvenuti in occasione del derby siciliano col Palermo. A nessuno, al momento, è contestato l’omicidio dell’ispettore capo della Polizia Filippo Raciti. Tra gli indagati, nove minorenni e quattro senegalesi, questi ultimi gestori di un negozio in cui sono stati ritrovati un centinaio di oggetti esplosivi, tra petardi e bombe carta. Sempre nell’ambito dei controlli, sequestrati ad un 21enne due fucili, ecstasy e marijuana. Intanto, dall’autopsia effettuata sul corpo dell’ispettore capo è emerso che Raciti è morto per un’emorragia al fegato e non per l’esplosione di una bomba carta lanciata nell’auto di servizio, come si era ipotizzato in un primo momento. A causarla sarebbe stato un masso (o un altro corpo contundente) che avrebbe sfondato torace e addome del poliziotto, lanciatogli prima dell’esplosione. “Bisogna capire quanto tempo prima, rispetto allo scoppio della bomba carta, è stato colpito”, ha detto il procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Catania Renato Papa.
Sost. Proc. Ignazio Fonzo parla Scontri a Catania