ISOLA DELLE FEMMINE. Si allarga il fronte del No all’ampliamento e alla costruzione della nuova torre della Italcementi a Isola delle Femmine (Palermo) situata all’interno del centro abitato.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviatoci dal Comitato Cittadino “Isola Pulita”
La nuova torre di cento metri d’altezza che Italcementi vuole costruire nello stabilimento di Isola sta provocando allarme. Associazioni e Comune di Isola delle Femmine marcano da vicino la società bergamasca, che ha sedi in tutt’Italia, per chiedere la delocalizzazione del nuovo forno e quindi della torre. Uno spostamento di poche centinaia di metri dal centro abitato, ai piedi della montagna nei cui pressi c’è una cava. Una proposta che, se accolta dall’azienda, renderebbe la stessa collettività meno ostile all’ammodernamento del ciclo di produzione. La prima sede ufficiale per presentare questa proposta è stata la prima riunione della conferenza dei servizi convocata dall’assessorato al Territorio per rilasciare l’Autorizzazione integrala ambientale (AÌA). Un via libera per consentire all’industria di realizzare il nuovo impianto, come già fatto a Calusco d’Adda. «Noi non siamo contro la torre che come ci assicurano! tecnici dell’Italcementi abbatterebbe di molto le emissioni in aria.
Il nuovo forno consente infatti un consumo più basso di energia termica e quindi l’impiego di una minore quantità di combustibili – dice il sindaco Caspare Portobello -. Quello che emerge dagli incontri con cittadini e associazioni è che si è tutti contro il luogo scelto nel progetto per realizzare la torre, alta cento metri con una base di 40 per 40. Avete idea di cosa significa una simile struttura a due passi da alberghi e non distante dal mare?”. Sulla stessa linea rappresentanti di associazioni come Isola Pulita e Mare Pulito. Per Giuseppe Ciampolillo di Isola Pulita è necessario saperne di più prima di qualsiasi via libera. Ciò che decidiamo è la delocalizazione della torre. Dal momento che si parla di un investimento di 100 milioni di euro mi sembra che si possa trovare una soluzione per assicurare una convivenza serena tra noi e Italcementi». Non solo, ma la condizione essenziale è la delocalizzazione dell’ impianto. Per questo Isola Pulita si è fatta promotrice di un’interrogazione presentata dal senatore Tommaso Sodano. L’azienda si mostra dal canto suo possibilista. «Siamo agli inizi del nostro iter che abbiamo avviato proprio in questi giorni. Il progetto di ammodernamento dell’impianto ha un’importante valenza ambientale – dicono dall’azienda -. Il confronto con i! territorio è continuo e avremo modo di affrontare tutti i suggerimenti che ci saranno sottoposti per una corretta vantazione, ambientale, tecnica ed economica». Ora, poichè con la salute della gente non è consentito a nessuno scherzare, tanto più a responsabili delle Pubbliche Istituzioni, il Comitato Isola Pulita, che si è intestato la battaglia contro i danni ambientali, reali e potenziali, di un colosso produttivo quale il cementificio di Isola delle Femmine, inserito tra gli abitati dell’omonino Comune e di quello di Capaci, ritiene che nelle condizioni in essere non sussistono gli elementi minimi di garanzia nello svolgimento del procedimento autorizzatorio. Il Comitato Isola Pulita si attiverà in tutte le sedi che riterrà opportuno, anche in quella giudiziaria, al fine di garantire gli eventuali diritti violati della salute e dell’ambiente a tutela della cittadinanza tutta.
Comitato Cittadino Isola Pulita
www.isolapulita.it
Lettera del Comitato “Decontaminazione Sicilia” al Ministro della Salute, On. Livia Turco, in occasione della sua visita dello scorso 10 febbraio ad Agrigento.
On. Ministro,
Agrigento 10 febbraio 2007
Luigi Solarino (presidente di “Decontaminazione Sicilia”)