Foibe, il governo croato media ma Mesic insiste. Condanna dagli Istriani

di Antonio Taglialatela

Massimo D'AlemaIlministro degli Esteri, Massimo D’Alema, ha ricevuto ieri, a Roma, l’ambasciatore croato Tomislav Vidosevic, riferendogli di essere “stupito e addolorato” per le accuse di “razzismo” rivolte dal presidente croato Mesic al presidente Giorgio Napolitano sulla questione delle Foibe.

il presidente croato MesicL’ambasciatore ha assicurato che avrebbe trasmesso alle sue autorità le considerazioni di D’Alema, il quale, dopo le esternazioni di Mesic, ha annullato la visita a Zagabria del sottosegretario agli Esteri, Bobo Craxi, in programma oggi per promuovere la candidatura di Milano a ospitare l’Expo del 2015. E sempre ieri è giunto un tentativo di distensione da parte del governo croato che ha proposto all’Italia di riavviare le attività della Commissione storica bilaterale italo-croata al fine di indagare (congiuntamente, con strumenti scientifici e senza polemiche) “sui crimini commessi prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale nei territori della ex Jugoslavia”. Il riferimento ai crimini commessi “prima e dopo” il conflitto mondiale significa che l’indagine dovrebbe riguardare tanto i misfatti imputati al fascismo italiano contro le popolazioni slave, quanto le violenze perpetrate successivamente dal vittorioso regime comunista di Tito contro le comunità italiane di Istria e Dalmazia: violenze sfociate nell’uccisione nelle foibe o nell’espulsione di decine di migliaia di connazionali. Attraverso il portavoce Ratko Macek, il governo croato ha anche cercato di aggirare le accuse lanciate da Mesic, senza sconfessarle apertamente, ma sottolineando un “interesse comune” da parte dei governi di Roma e Zagabria a “sviluppare accordi di buon vicinato”.

Tuttavia, si è trattato di un tentativo caduto nel vuoto poiché Mesic ha confermato la propria ostilità nei confronti di Roma. In occasione di un incontro con l’ambasciatore statunitense a Zagabria, il presidente croato ha nuovamente inveito contro i presunti tentativi italiani di “rimettere in discussione” i trattati post-bellici sottoscritti dall’Italia con la ex Jugoslavia, dichiarando poi che “la Croazia è pronta da sempre a pagare i risarcimenti degli esuli italiani per la quota di cui si ritiene erede dopo la dissoluzione della Jugoslavia, mentre l’Italia non vuole onorare le riparazioni di guerra”.

Unione IstrianiIntanto, Mesic viene fermamente condannato dall’Unione degli Istriani e dal Comitato di Coordinamento delle Associazioni degli Esuli istriani, massime organizzazioni degli esuli in Italia, il cui presidente Massimiliano Lacota ha dichiarato: “Non mi meraviglio affatto di queste dichiarazioni che, ancorché formulate da un presidente di una repubblica che pretende di entrare in Europa, rispecchiano perfettamente lo spirito e l’ambiente politico non solo croato, ma quello dei Balcani e dell’Europa dell’ex blocco sovietico in generale”. Lacota esprime poi la piena solidarietà al Presidente Giorgio Napolitano per il suo discorso al Quirinale in occasione della consegna dei riconoscimenti ai parenti degli infoibati. “Forse adesso anche chi tra i miei colleghi meno attenti e tra i nostri politici anche locali vedeva questo periodo quello giusto per una sincera riconciliazione avrà capito quanto questo gesto simbolico, che noi abbiamo sempre allontanato in assenza delle condizioni minime accettabili, avrebbe avuto solo un significato illusorio e denigratorio per gli esuli”. L’Unione degli Istriani, infine, si aspetta una severa e proporzionata reazione del Governo italiano a questa ennesima provocazione nazionalista. “Mi auguro che il Governo sappia rispondere, dopo la terza grave provocazione in pochi giorni, in maniera proporzionale alla gravità delle affermazioni di Mesic. Mi spiace per il presidente Napoletano, ma sono contento – conclude Lacota – che la verità sulla maturità della Croazia, che da molto tempo denunciavamo immatura, sia venuta a galla”.

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