CASERTA. Sono giunti in 2000 fino al Santuario di Casapesenna, dopo essere partiti, con trattori e furgoni dei caseifici, da Castelvolturno. Parliamo degli allevatori di bufale casertani che ieri hanno sfilato in corteo contro l’ordinanza ministeriale
che, con l’emendamento alla legge finanziaria, prevede l’abbattimento di circa 70mila bufale, destinate alla produzione di mozzarella, che sarebbero affette da brucellosi, su un totale di 180mila. Ordinanza che riguarda oltre 150 allevatori, con 40mila occupati e 800 aziende nella sola provincia di Caserta, per la quale è previsto giovedì 22 febbraio il responso del Tar. Da parte loro, gli allevatori sostengono che, in virtù della termolabilità della brucellosi, il morbo scompare dopo la cottura. Gli stessi sono dunque preoccupati che, con la scusa della brucellosi, siano in atto strategie imprenditoriali tese a ridimensionare le bufale casertane. In corso anche un’inchiesta sulla “somatotropina” che sarebbe stata somministrata alle bufale. Si tratta di una sostanza che anticipa il momento del parto e, dunque, la moltiplicazione del latte. Dopo il raduno al Santuario, si è tenuto un convegno a cui hanno partecipato il ministro della Giustizia Clemente Mastella, il sindaco di Castelvolturno Francesco Nuzzo, i senatori di An Gennaro Coronella e dell’Udeur Tommaso Barbato, l’ex consigliere regionale Enzo D’Amore, il consigliere regionale dell’Udeur Nicola Caputo, Pasquale Diana, delegato dell’avvocato Alessandro Diana, responsabile di zona degli allevatori, il presidente della Confederazione italiana agricoltori Lino Martone. “Quando ero procuratore a Cremona – ha affermato il sindaco Nuzzo – gli agricoltori ebbero molti vantaggi. Non capisco, dunque, questa discriminazione tra i nostri agricoltori e quelli padani”. “Le nostre bufale – ha poi spiegato Martone – non sono malate, pertanto si provveda ad un’inchiesta contro chi utilizza la malattia della brucellosi come ricatto”. Il ministro Mastella si è schierato al fianco degli allevatori: “Il mio impegno – ha detto – è garantire che non ci saranno offensive e cattiverie contro gli agricoltori. Spero che il ministro della salute Turco non si lasci imprigionare politicamente in un labirinto burocratico. Affronterò il problema con la collega Turco”.
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