Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell’associazione Piccoli Comuni d’Italia inviata al Presidente del Consiglio, Romano Prodi.
Gentilissimo Sig. Presidente del Consiglio, i piccoli Comuni italiani rappresentano la vera sfida che la politica e l’economia hanno davanti nell’immediato futuro. L’Italia del disagio insediativo è anche l’Italia delle grandi risorse naturali, sociali, culturali ed enogastronomiche, lasciate inopportunamente inespresse. Una parte del Paese non letta e non scritta che può contribuire ad una fase nuova della crescita economica e sociale della nostra Comunità nazionale. Il Governo italiano ha il dovere politico e morale di valorizzare nell’interesse generale questo importante patrimonio di valori, sapori e saperi, attraverso politiche governative mirate, che fanno dell’innovazione tecnologica, della tutela e messa in sicurezza dei territori, delle nuove forme di energia; della tradizione legata alla ricerca, un grande progetto moderno di riequilibrio sociale ed economico del nostro territorio nazionale. Per tutte queste ragioni, poniamo alla Vostra attenzione e sensibilità la nostra proposta forte e condivisa di avviare da parte del Governo un progetto pilota da sperimentare in una realtà omogenea dal punto di vista del disagio insediativo e delle opportunità come i Monti Dani in Provincia di Foggia in Puglia. Questa realtà territoriale posta al confine strategico, vero punto di equilibrio del Mezzogiorno nel Mediterraneo, con Basilicata, Campania e Molise, composta di 29 piccoli Comuni al disotto dei cinquemila abitanti, rappresenta un vero “unicum” territoriale nazionale per quanto concerne il dissesto idrogeologico, come ben conosce il Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. L’enorme potenziale di sviluppo per le fonti energetiche rinnovabili, in particolare eoliche, visto che la comunità scientifica lo ritiene il miglior territorio ventoso del Paese, ne fanno il vero polo energetico eolico italiano. Con una popolazione omogenea che registra quasi il 65% del totale di persone ultra sessantenni, con gravi assenze di
servizi individuali alla persona, ne fanno il punto di non ritorno per necessarie politiche innovative di buona salute. Con un patrimonio naturale e culturale pressoché intatti e di grande pregio. Ci sono in breve tutte le condizioni, punti di forza e di debolezza per realizzare programmi innovativi di rilancio sociale da estendere in seguito al resto del Paese dei piccoli Comuni.
A tal proposito sottoponiamo all’attenzione del Governo attraverso
a) Piano decennale di risanamento dissesto idrogeologico e viabilità di eccellenza;
b) Programma di filiera per le fonti energetiche rinnovabili, a partire dalla produzione dei materiali (torri, aeoreogeneratori, pannelli solari e fotovoltacici), nelle aree industriali del territorio. Innovazione e ricerca legate alle fonti rinnovabili.
c) Dotazione infrastrutturale immateriale del territorio (ADSL –fibra ottica,ecc..), per rendere il territorio appetibile e competitivo nei settori più innovativi a livello globale.
d) Valorizzazione reale dell’enorme potenzialità enogastronomia e dell’intera filiera della qualità;
e) Un piano qualità della salute in grado di intercettare l’enorme domanda che viene dall’Europa per le persone della terza età . In breve realizzare fino in fondo le condizioni della soft-economy e farne un modello da esportare anche in Europa.
Rocchetta Sant’Antonio (Foggia)