Primo maggio, polemiche su frasi contro il Vaticano

di Antonio Taglialatela

Andrea RiveraROMA. Durissime critiche dal mondo politico e religioso sono scoppiate all’indomani del concerto del 1 maggio. Durante la diretta su RaiTre, uno dei conduttori, Andrea Rivera, dal palco di Piazza San Giovanni ha ironizzato su alcuni atteggiamenti della Chiesa cattolica.

Claudia Gerini e Rivera, hanno condotto il concerto del Primo Maggio“Il Papa dice di non credere nell’evoluzionismo, e ha ragione perché la Chiesa in duemila anni non si è evoluta affatto”. E poi: “Il Vaticano ha rifiutato il funerale a Welby, cosa che non ha fatto per Pinochet, Franco e uno della banda della Magliana”. L’Osservatore Romano, quotidiano dei Vescovi, ha definito come “terrorismo” l’intervento di Rivera, perché “va contro chi parla sempre in nome dell’amore per la vita dell’uomo”, soprattutto in questo periodo di intimidazioni rivolte da anonimi al presidente della Comunità Episcopale Italiana, l’Arcivescovo Angelo Bagnasco, e “lancia sassi contro il Papa, sentendosi coperto dalle grida di una folla facilmente eccitabile”. A dissociarsi dal conduttore anche gli stessi sindacati di Cgil, Cisl e Uil che hanno organizzato il concerto: “In un paese civile la libertà religiosa è importante quanto quella politica e sindacale”, ha detto Luigi Angeletti della Uil, mentre per Guglielmo Epifani della Cgil sono state “frasi del tutto inopportune”. Ma i commenti più pesanti sono giunti dagli esponenti cattolici. “Una festa ridotta ad un sermone anticlericale”, ha detto il segretario della Dc Giuseppe Pizza; “Un laicismo d’accatto che ha contagiato anche il concerto del primo maggio”, per il vicecapogruppo dell’Udc alla Camera, Maurizio Ronconi; “Una mancanza di rispetto a tutti i lavoratori cristiani. Vorrei capire se per i sindacati è questo il modo di seguire l’invito del presidente della Repubblica di isolare i violenti”. In difesa di Rivera, invece, il radicale Marco Cappato: “E’ bastato rivolgere critiche ironiche e non certo esultanti verso il Vaticano perché si scatenasse il solito San Pietroputiferio del festival clericale”. Mentre il segretario nazionale dei Giovani Socialisti, Francesco Mosca, ha parlato di “sentimento molto diffuso tra i giovani” circa la “arretratezza della Chiesa” su molti temi, come l’uso del profilattico o l’omosessualità. Sulla polemica è tornato lo stesso Rivera che, attraverso il suo sito internet, si è detto profondamente dispiaciuto per aver creato polemiche così accese nel mondo televisivo, politico e religioso. Ho solo voluto proporre problematiche mai risolte”. “La parola terrorismo – ha aggiunto – non ha mai fatto parte del mio vocabolario e mai ne farà parte essendo io credente e pacifista a causa delle mie esternazioni satiriche sulle istituzioni vaticane. Non era mia intenzione offendere né il Santo Padre né la Chiesa, soprattutto quella di San Francesco e in quella dei preti che combattono il disagio delle periferie o dei missionari. E’ chiaro che sono entrato in un gioco ben più grande di me e sono scorrettamente strumentalizzato. Da parte mia non ho mai pensato di alimentare il clima di intolleranza nei confronti della Chiesa. Spero tutto venga presto ricondotto alle giuste dimensioni”.

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