BANGKOK. Si è concluso stamane, 4 maggio 2007,il vertice internazionale degli scienziati dell’Ipcc. L’accordoper la riduzionedi CO2 è stato in parte respinto da alcuni dei paesi più industrializzati. Fissato un limite di guardia che non dovrà essere superato se non si vuole rischiare la distruzione del Pianeta.
Accordo raggiunto alle prime ore del mattino al vertice sul clima che si è svolto nella sede delle Nazioni Unite della capitale tailandese. I rappresentanti di oltre duemila scienziati dell’Ipcc, il comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici, hanno stabilito di fissare un limite di guardia, compreso fra 445 e 550 parti per milione di concentrazione dell’anididre carbonica (CO2) in atmosfera, che non dovrà essere superato se non si vuole rischiare la distruzione del pianeta.
I RISCHI – Attualmente la concentrazione di CO2 è di circa 385 parti per milione. Ma, se non si adotteranno severe misure di riduzione delle emissioni, il limite di guardia potrebbe essere superato anche prima della seconda metà del secolo. Il limite è stato fissato seguendo il criterio che concentrazioni di CO2 più elevate di 550 parti per milione porterebbero a un aumento di temperature medie del nostro pianeta di 2 gradi centigradi (oggi siamo a +1) rispetto al secolo scorso: quanto basta per sciogliere la calotta polare Nord e alterare i regimi delle varie zone climatiche.
LA CONTESTAZIONE DELLA CINA – Anche su questo fondamentale punto del rapporto Ipcc la Cina ha dato battaglia, tentando di proporre limiti di concentrazione più elevati, e quindi meno vincolanti per i governi e per le economie, ribadendo un atteggiamento di ostilità ai vincoli richiesti dal Protocollo di Kyoto, ha riferito il vice ministro dell’Ambiente tedesco Michael Muller. Ma almeno su questo punto specifico la maggior parte degli scienziati ha tenuto duro, non accettando ulteriori “annacquamenti” del documento. Il rapporto Ipcc di Bangkok, la cui versione definitiva sarà resa nota nelle prossime ore nel corso di una conferenza stampa, costituisce il terzo ed ultimo capitolo di un più vasto documento le cui prime due parti sono state presentate a Parigi e a Bruxelles nei mesi scorsi.
(Fonte: Corriere della Sera)