SASSARI. È tornato in libertà, l’allevatore sardo Giovanni Battista (“Titti”) Pinna, rapito circa otto mesi fa a Bonorva, nel Sassarese.
Questa mattina, poco prima delle nove, l’uomo ha raggiunto una fabbrica di pietre, distante poche centinaia di metri dal luogo in cui era segregato, e ha chiesto di telefonare a casa. “Sono qui, venite a prendermi”, ha detto l’uomo alla sorella. Aveva barba e capelli lunghi, con ancora le catene ai polsi, l’aria stanca e ovviamente provata da un sequestro anomalo e sfinente. L’uomo, rapito il 19 settembre scorso, è stato tenuto, si presume, in diverse prigioni. I carabinieri ne avrebbero individuato l’ultima, in ordine di tempo: un ovile ai margini di una cava. Perlustrata più volte, negli ultimi mesi, la prigione pare sia stato il luogo in cui l’uomo sarebbe stato trasferito solo da poco tempo. Poco chiare le dinamiche: non si sa ancora, infatti, se l’uomo sia stato lasciato libero o se sia sfuggito ai suoi rapitori. Quel che si sa è che, dal 19 settembre scorso, i familiari di Titti Pinna avevano ricevuto una sola telefonata, da parte dell’uomo. “Preparate trecentomila euro sennò mi ammazzano”, avrebbe detto Titti. Poco dopo, un’altra chiamata da parte di un uomo che confermava il sequestro, e la richiesta di riscatto. Da allora in poi, nessun contatto più tra i sequestratori e i familiari, che temevano il peggio, non avendo modo di constatare se Titti fosse ancora vivo oppure no. “E’ la fine di un incubo, ma in questo momento non ho la forza di dire nulla”. E’ l’unico commento, al telefono, di Maria Margherita Pinna, la sorella dell’allevatore. Anche il sindaco di Bonorva, Mimmino Deriu, si è detto felice. “Oggi per noi è veramente una bella giornata – ha detto – sono stato poco fa a casa loro, a trovare la famiglia, ho incontrato la madre, che è ammalata, e lei piena di gioia mi ha ripetuto: ‘Titti è libero, Titti è libero. Grande soddisfazione anche per il padre e tutti i parenti”. L’uomo, portato da un ambulanza all’ospedale San Francesco di Nuoro, e trasferito nel reparto di Medicina generale, resterà alcune ore sotto osservazione.