Alla vigilia dei grandi esodi estivi, la segnaletica rischia di essere un fattore di indecisione e di pericolo. Partire per le vacanze non significa soltanto affrontare lunghi viaggi, code estenuanti, pericoli di incidenti. Vuol dire anche raggiungere la località di villeggiatura utilizzando la segnaletica che troviamo lungo la strada.
E che dovrebbe aiutarci non solo a raggiungere la nostra meta, ma anche a effettuare deviazioni, visitare opere d’arte, raggiungere ristoranti e, non ultimo, evitare quei pericoli che si possono sempre incontrare percorrendo una strada o una città sconosciuta. Spesso, però, quei segnali che dovrebbero prenderci per mano e accompagnarci a destinazione, si presentano inadeguati e incongruenti. Non è infrequente infatti trovare mescolati, uno sull’altro, cartelli di direzione con quelli che indicano località, monumenti, trattorie, ponti, numeri di carabinieri e polizia. Chi si avvicina in auto a questa confusa e multiforme segnaletica non riesce più a distinguere immediatamente qual è il messaggio stradale che veramente gli serve. Infatti oltre 6/7 indicazioni installate sullo stesso impianto, il conducente, soprattutto se viene pressato dal traffico, va in totale confusione e, quindi, la sua guida diventa incerta e, spesso, pericolosa per i veicoli che lo seguono. Per questo il segnale stradale, come ordina l’articolo 79 del Regolamento del Codice della strada, deve essere prima avvistato dal conducente, poi percepito in modo progressivo, infine identificato nel suo significato. Solo così chi guida, mentre si avvicina al cartello che gli interessa, si predispone a effettuare manovre corrette. Molti cartelli stradali invece, più che chiarire le idee, provocano maggiore confusione. Questo esempio è un classico: c’è un cartello che messo a