Può sembrare esagerato, ma andare al mare nel nostro paese, sta diventando sempre più difficile; e non mi riferisco solo alle possibilità economiche che condizionano, per forza di cose, gli spostamenti deivacanzieri.
E’ strano a dirlo ma la nostra penisola pur essendo completamente immersa nel Mar Mediterraneo, disponeormai di poche spiagge incontaminate o allo stato selvaggio. Urbanizzazione e turismo organizzato sono presenti ovunque, lo stabilimento balneare e la cabina a pagamento sono diventi l’unico modo di vivere il mare. Infatti un rapporto del Wwf calcola che su 8 mila chilometri di costa solo 362 aree sono libere da insediamenti umani. Il 58% delle coste italiane sono completamente occupate dal cemento dei complessi turistici. Circa il 40% delle coste sono esposte al rischio erosione a causa delle costruzioni, dei porti e di altri impedimenti che distruggono o non permettono il riformarsi della spiaggia. A questo si aggiunge la difficoltà, sempre più crescente , di trovare l’accesso libero al mare, anche se – e questo va ricordato – le strutture private egli stabilimenti balnearidovrebbero garantire per legge l’accesso gratuito al mare anche a chi non acquista servizi di cabina o di ombrellone. Lo ha anche ricordato di recente l’associazione Adiconsum pubblicando un vero e proprio vademecum del bagnante: ovunque l’accesso alla spiaggia è libero e gratuito per tutti; è fatto obbligo agli stabilimenti di consentire il transito sulla battigia; la battigia (striscia di sabbia entro i