…che è partito alle 9 e mezza da piazza Nettuno per raggiungere alle 10 e 25 il piazzale della stazione. Presenti, oltre al sindaco Cofferati anche il presidente del Consiglio Romano Prodi, il ministro del Lavoro Cesare Damiano e il segretario dei Ds Piero Fassino. Ed è stato proprio il sindaco Cofferati ad aprire questa giornata in ricordo delle vittime accogliendo nella sala consiliare del comune l’associazione dei parenti delle vittime che hanno lamentato la mancata approvazione di una nuova normativa sul segreto di Stato, poichè ancora oggi, dopo 27 anni, vi sono molti lati oscuri su cosa accadde realmente il 2 Agosto 1980.
La giustizia italiana ha impiegato 15 anni per condannare i colpevoli, anche a causa del segreto di stato, dei depistaggi di esponenti del SISMI, dell’estrema destra e della loggia massonica P2. Solo il 23 Novembre del 1995 si è giunti alla sentenza definitiva della Cassazione che stabilì la conferma dell’ergastolo ai terroristi neofascisti Valerio Fioravanti e Francesca Mambro e la condanna per depistaggio di Licio Gelli, dell’ex agente del SISMI Francesco Pazienza e degli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte. Una nuova sentenza fu emessa il 9 giugno 2000 quando la Corte d’Assise di Bologna stabilì nuove condanne per l’estremista di destra Massimo Carminat e per l’ex direttore del SISMI di Firenze Federigo Mannucci Benincasa, infine risale a pochi mesi fa l’ultima condanna a Luigi Ciavardini. Tuttavia anni di indagini non hanno mai fatto luce su chi furono i reali mandanti e gli ispiratori politici di questa strage, ed è per questo motivo che l’associazione dei parenti delle vittime dopo 27 anni è costretta a chiedere l’abolizione del segreto di stato.
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