Quello che sta avvenendo nella nostra povera Italia e, purtroppo, anche nel resto del mondo, ha dell’incredibile. Ormai valori come altruismo, solidarietà, fratellanza sono in completa via d’estinzione.
Gli insegnamenti di Gesù, di Voltaire, di Ghandi sono solo parole disperse al vento. Sono seguite solo a chiacchiere, non con i fatti.
L’ultima oscena proposta, tutta italiana, viene dal quel substrato del mondo politico abitato da oscuri personaggi, eletti grazie alle “porcate” che loro stessi ogni tanto escogitano per “fottere” la popolazione. Gente che con i loro grassi e flaccidi deretani, e con le “panze” ben pasciute, grazie ai milioni ottenuti con i finanziamenti pubblici, con le mazzette, con le tangenti e con i reiterati furti perpetrati ai danni della popolazione, pensa di proibire l’ultima cosa che resta da fare ad un essere umano per non morire di fame: chiedere l’elemosina.
Invece di colpire duramente le organizzazioni criminali che gestiscono, tanto per fare un esempio, i bambini Rom, questi osceni figuri, sguazzanti nel mare degli insopportabili privilegi e delle continue prevaricazioni consumate ai danni dei più deboli, non sapendo più quale infamia proporre per distogliere l’opinione pubblica dalla visione del loro fallimento, hanno toccato il limite estremo dell’egoismo umano: vietare perfino di chiedere aiuto al prossimo.
Vergogna. Che l’infamia li possa ricoprire e li seppellisca per sempre, a guisa di novelli pompeiani. Per non farsi infastidire nei loro bei macchinoni o mentre fanno shopping, poi, i soliti benpensanti si sono subito detti d’accordo con l’ignobile idea. “Ah, era ora” – “Vedere quegli straccioni sul selciato, che chiedono l’elemosina è troppo penoso” – “E poi sicuramente hanno i soldi nascosti nei materassi” – “Ma chi vuoi che, nell’Italia del 2007, sia ancora obbligato a chiedere l’elemosina?” – “E’ proprio vero! Chissà quante Mercedes nascondono nei loro campi?”.
A questi “signori” non auguro il male. Si fanno già del male da soli. Fanno solo pena. Voglio, però, ricordare loro un simbolo antico: l’Ouroboro. A differenza di sant’Agostino, che teorizzava la concezione rettilinea del tempo, nelle culture arcaiche e, soprattutto, nella cultura greca era predominante una concezione ciclica del tempo. Il simbolo dell’Ouroboro: il serpente che divora la propria coda, vuole significare proprio questo. Il tempo ritorna sempre su se stesso. Nulla può accadere che non sia già accaduto. Il futuro si genera dal passato. Ogni cosa si riproduce periodicamente. Come recita la massima: “Nulla di nuovo sotto il sole”. Nella civilissima Europa di circa una settantina d’anni fa, un popolo anch’esso civilissimo, mise le basi, gradualmente, quasi con leggerezza, “leggina” dopo “leggina”, disposizione dopo disposizione, per eliminare fisicamente i mendicanti, gli zingari, i vagabondi, gli storpi, gli ebrei, i comunisti, i neri, i testimoni di Geova, gli omosessuali, i dissidenti ecc.
Chiunque, insomma, non fosse ariano o desse in qualche modo fastidio agli ariani. La prossima volta che condividete certe proposte, perciò, pensateci bene. Siete proprio sicuri che, in un futuro più o meno prossimo, tra quelli da eliminare non ci sareste anche Voi?