C’è chi parla di attentato terroristico, chi di complotto, chi avanza alcune delle tesi più bizzarre. Sta di fatto che esattamente sei anni fa, l’11 settembre 2001, 2973 persone morirono dopo che due aerei delle compagnie American Airlines e United Airlines colpirono le Torri Gemelle di New York, provocandone il crollo.
Un altro volo, della United Airlines, si schiantò al suolo in Pennsylvania, mentre uno dell’American Airlines colpì il Pentagono. Oggi, in occasione del sesto anniversario di quell’immane tragedia, a New York si terrà la Memorial Ceremony, cerimonia commemorativa organizzata ogni anno. Oltre al sindaco di New York Michael Bloomberg e al governatore dello stato Eliot Spitzer, parteciperanno anche Rudy Giuliani e George Pataki, rispettivamente sindaco e governatore all’epoca dei fatti. La cerimonia sarà aperta alle 8.40 dal sindaco Bloomberg e sei minuti più tardi, nel momento in cui sei anni fa la prima torre fu colpita, comincerà il primo di quattro momenti di silenzio. Contemporaneamente, le campane della città suoneranno a lutto. Subito dopo, 240 vigili del fuoco che arrivarono per primi a Ground Zero leggeranno i nomi delle quasi 3mila persone morte. Alle 9.03, nel momento in cui fu colpita la seconda torre, sarà osservato un altro momento di silenzio.
Per l’occasione, un nostro lettore, Luther, ci ha inviato questo messaggio che, crediamo gli farà piacere, vogliamo condividere con tutti.
11 settembre. Per tutti è il giorno che ha cambiato il mondo. Gli assassini votati al suicidio che trasformarono degli aerei di linea in proiettili viventi per dirigerli verso le Twin Towers, simbolo del capitalismo e della civiltà occidentale, hanno ottenuto quello che volevano. Hanno generato nell’opinione pubblica un profondo smarrimento e noi occidentali abbiamo cercato disperatamente di ritornare alla vecchia immagine di guerra, e la metafora è stata quella della crociata, dello scontro di civiltà, del conflitto tra cristiani ed infedeli. Ma ai tempi delle crociate i saraceni stavano da una parte e i cristiani dall’altra. Il nemico era riconoscibile e lo scopo della guerra era quello di distruggerlo accettando anche la morte dei propri soldati. Oggi non è più così, oggi l’Europa è piena di islamici, che parlano le nostre lingue e sono totalmente integrati. Oggi la neo-guerra è un intreccio di poteri dove le forme militari tradizionali non contano più, dove le contraddizioni sono al massimo e massima è la confusione. E’ da qui che nascono le nostre inquietudini; tutte le soluzioni possibili risultano impossibili perché pensate su modelli di guerra che non esistono più. E’ in questo senso che l’11 settembre ha cambiato il mondo! (Luther)