Sciopero in vista per i benzinai

di Redazione

Ai benzinai non piacciono le liberalizzazioni di BersaniIl ministro Bersani alle prese con un altro “spinoso” problema. I benzinai sono nuovamente sul piede di guerra, a causa delle nuove norme sulla liberalizzazioni dei carburanti. Lo sciopero è in vista.

Il calendario definitivo verrà reso noto nei prossimi giorni dai sindacati Fegica-Cisl e Figisc-Confcommercio. Si preannuncia quindi un disservizio ben più grosso di quello del giugno scorso, nel quale erano stati solamente due i giorni in cui i distributori avevano chiuso i battenti.

Si legge nella nota congiunta della Fegica Cisl e Figisc Confcommercio: “Il Governo dei forti, dell’industria petrolifera, dei marchi della Grande Distribuzione, produce un nuovo attacco, violento ed ingiustificato, ad una intera categoria di lavoratori – i Gestori- che hanno il solo torto di difendere i propri posti di lavoro e la sopravvivenza di decine di migliaia di famiglie, ostacolando con ciò la realizzazione concreta di un “patto” che per tutti loro – Governo, petrolieri e GDO – vale circa 50 miliardi di euro l’anno” . “Il Governo – prosegue la nota – servendosi dei gruppi di maggioranza, ha infatti presentato al Senato emendamenti al ddl Bersani che azzerano qualsiasi regolamentazione sugli orari di esercizio e, soprattutto, abrogano le norme che finora avevano costretto i petrolieri ad accettare una forma di contrattazione capace di contenere il loro strapotere nei confronti dei Gestori. Si tratta, come e’ evidente, di una misura offerta ai petrolieri per consentire loro di liberamente colpire, precarizzare e schiacciare qualsiasi resistenza di una categoria già contrattualmente più debole: un vero e proprio mandato a ‘liquidare’ l’unico ostacolo, l’unica voce dissonante, l’unica opposizione sociale ad un progetto che trova tutti i ‘poteri forti’ coesi e fortissimamente interessati”. “Non accetteremo nessun tipo di precettazione – è la drastica sintesi del comunicato – e il ddl Bersani non ha nulla a che fare con la modernizzazione del Paese, col mercato, con le liberalizzazioni e l’interesse dei consumatori”.

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