AVERSA. Il giorno dopo le dichiarazioni del coordinatore della lista civica Nuovo Sud, Armando Lama, sulla struttura del Question Time e sulla validità ed efficacia dello stesso, la polemica si accende.
A rispondere alle accuse mosse è Lello Santulli, efficace conduttore ed ideatore dell’interpellanza diretta alle istituzioni da parte dei cittadini, che dichiara: “L’imprenditore pubblico e privato Armando Lama, personaggio di spicco quantomeno a livello territoriale, nelle dichiarazioni rilasciate ieri ha affermato, tra l’altro e molto sensatamente, che il Q.T. non deve essere solo l’occasione per mettere in mostra assessori e sindaco; deve essere, invece, un momento costrittivo per la città. E’ come, dichiarare solennemente che il mare debba essere fatto di acqua. La similitudine è ovviamente dolosamente presuntuosa e, per qualche verso, epidermicamente spocchiosa; ma i sinceri e cristallini propositi dell’ideatore – che al massimo può essere accusato di inconsapevole e cieca dabbenaggine – sono proprio quelli, ripetuti da due anni, di cui sopra. Detto strumento di autentica democrazia diretta, mutuato dalla Camera dei Deputati, ha incontrato l’immediato consenso dei giornalisti di tutte le testate, finanche Panorama se ne è occupato, che hanno partecipato alle udienze con senso critico e stimoli di ogni genere e, soprattutto, senza fare sconti a nessuno. Considerato, così, il fisiologico pluralismo delle idee e delle ideologie, basterebbe questa anomala collegialità a conferire al Q.T. la legittimazione ad esistere e, curialmente, l’ “imprimatur” dibattimentale. Persino, Sua Eccellenza il Vescovo, in un’improvvisata visita in corso d’opera, ebbe a definirlo ‘Cosa Buona e Giusta’. Chi non è d’accordo è forse un inguaribile snob, oppure uno in mala fede, o, in doverosa subordinata, semplicemente uno che non ha capito niente oppure, infine, un refrattario a qualsiasi novità o turbamento dello ..squilibrio abitudinario ed imperante. Non a caso, in proposito, è stata significativa e prodromica l’accoglienza in seno alla sinistra. Il suo obnubilamento massimalista, infatti, non le ha consentito di comprendere: a) la sublime ratio di avvicinare il cittadino al potere, che guarda finalmente in faccia al suo amministratore, lo scruta e lo incalza con domande e con le repliche, e che per ultimo in un intenso dialogo, con la certezza di essere autentico e vero protagonista di una cosa terribilmente seria, certezza che gli fa superare le timidezze da microfono e da platea; b) il monitoraggio ed il controllo specifico e dettagliato sulle risposte del potere attraverso la verbalizzazione degli impegni assunti, la concreta possibilità e facoltà anche per coloro che non si rispecchiano nei colori dell’esecutivo, di affrontare temi delicati o persino scabrosi in odore di un sospetto di abuso e, di addirittura di latrocinio; c) la fiducia a prova di corruzione nel coordinatore della sua creatura che cerca di imporre, nei limiti della sua umana pochezza, il determinato esercizio di una trasparente posizione super-partes”. Santulli conclude: “Venga signor Lama, partecipi e contribuisca, con la sua innegabile competenza a migliorare la città. Le posso intanto assicurare che si troverà in ottima compagnia. L’affascinante consigliere Imma Lama la settimana scorsa ha testualmente dichiarato: ‘Il nostro progetto vede protagonista il cittadino con le sue esigenze e priorità’. Mi creda se può e se vuole”.