CARACAS (Venezuela). Un imprenditore italiano, Aldo Giuseppe Ricotto, di 58 anni, è stato ucciso ieri a Caracas. Direttore vendite di un’azienda olandese di prodotti elettronici, era a bordo della sua auto, nel quartiere di Las Acacias, quando si è affiancata un’altra vettura con due uomini a bordo che gli hanno sparato.
L’italiano è uscito di strada andandosi a schiantare contro un palazzo. E’ morto poco dopo il trasporto in ospedale. Si sarebbe trattato, secondo la polizia venezuelana, di un tentativo di rapina. L’uomo aveva accompagnato a casa un’amica, gli si sono avvicinati i due per derubarlo, ha però reagito e i maviventi hanno aperto il fuoco. Ricotta è il terzo italiano ucciso a Caracas nel giro di pochi mesi. Lo scorso 2 ottobre, proprio nel quartiere Las Acacias, fu ucciso il chirurgo Angelo Ruggero, di 51 anni, da un uomo che si era spacciato per un suo paziente. Ancor prima, il 3 maggio, durante un tentativo di rapina un colpo di pistola freddava Carlo Zaccanti, 63enne imprenditore bolognese, mentre era in macchina. Ma in Venezuela gli italiani finiscono anche nel mirino dei sequestri. Ad aprile, Vicente Scionti, imprenditore, veniva rapito e liberato dopo pochi giorni da una banda armata. Nel novembre 2006, la moglie di un imprenditore, l’italo-venezuelana Nathaly Gotera, veniva sequestrata assieme ai due figli di 9 e 12 anni a San Cristobal e liberata due settimane dopo con un blitz della Polizia. Nel 2005 Anita Capuozzo, originaria di Pomigliano d’Arco (Napoli) fu rapita e riuscì a fuggire solo dopo un anno, nel settembre 2006. E poi l’imprenditore siciliano Filippo Sindoni, sequestrato e poi ucciso a colpi di pistola dagli stessi rapitori. Dal 2000 sono circa 80 i sequestri di persona verificatisi a danno di cittadini italiani o di origine italiana in Venezuela, di cui 58 tra il 2003 e il