Liturgia e parole cambiano Ave Maria e Padre Nostro

di Redazione

monsignor Giuseppe Betori ROMA. La nuova edizione del «Lezionario liturgico della Chiesa italiana» in tre volumi per il ciclo domenicale e festivo, presentata ieri dal Segretario della Cei monsignor Giuseppe Betori e da monsignor Felice Di Molfetta nella Sala Marconi della Radio Vaticana, fa risaltare, rispetto al precedente, alcune novità finalizzate a rendere più aderenti alla Sacre Scritture i testi riguardanti l”esposizione della «Parola di Dio».

Si tratta di un lavoro iniziato nel 2002 che ha impegnato vescovi, biblisti, teologi e traduttori per una revisione critica della precedente edizione, dato che i testi originali sono in ebraico, in aramaico e in greco. Cio vuol dire che fino alla pubblicazione del nuovo Messale, cambiano i testi ma non le preghiere. Solo così, secondo monsignor Betori, è stato possibile «ricollocare la Parola di Dio al cuore della vita della Chiesa», eliminando forzature interpretative, con «un”aderenza maggiore al tono e allo stile delle lingue originali, orientandosi verso una traduzione che fosse comunicativa, comprensibile ma anche più letterale». Ai tre volumi ne seguiranno altri sei che saranno pubblicati nel 2008. Mammona. Ricorre nel Nuovo Testamento con l”espressione «Dio e mammona» per far rimarcare il contrasto. Ora, per rendere più chiaro il significato, viene detto ai fedeli: «non potete servire Dio e la ricchezza» per indicare ai cristiani che occorre fare una scelta privilegiando Dio. Annunciazione. Secondo il racconto dell”Annnunciazione, l”Angelo si rivolgeva così a Maria: «Ti saluto piena di grazia, il Signore è con te». Tenuto conto che il termine «Kairé» esprime molto di più, ora l”inizio è: «Rallegrati piena di grazia». Padre Nostro. Nei versetti di Matteo in cui si parla della remissione dei peccati, va ora detto: «Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione». Anziché dire «non ci indurre in tentazione e liberaci dal male». Dio e l”uomo. Nel Salmo 8 eravamo abituati a leggere rivolti a Dio: «Hai fatto l”uomo poco meno degli Angeli». Ora, rispettando una maggiore fedeltà al testo originale, bisogna leggere: «Hai fatto l”uomo poco meno di un Dio». Risalta, così, l”avvicinamento degli esseri umani a Dio nella scala dei valori. Spirito Santo. Con la nuova edizione lo Spirito Santo non viene più definito soltanto «consolatore», ma, soprattutto, «Paraclito» che vuol dire «avvocato», ossia difensore, patrocinatore, epiteto attribuitogli da Gesù secondo il Vangelo di Giovanni. I buontemponi. Nel Libro di Amos, i «buontemponi» ora diventano «i dissoluti» con un significato più pregnante, mentre i «cembali e timpani» sono «cimbali e tamburelli». Evangelizzazione. L”esortazione di Gesù ai discepoli «Andate e ammaestrate tutte le nazioni» viene ora sostituita con «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli». Viene, così, reso più vivo e dinamico il rapporto tra Dio e le diverse popolazioni. È stato recepito, secondo mons. Betori, un suggerimento di Benedetto XVI per cui, nella Lettera agli Efesini, dobbiamo leggere «fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo», e non più la «maturità» come nel precedente Lezionario.

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