ROMA. Il fascicolo dell”inchiesta “Why Not” riguardante il Guardasigilli Clemente Mastella non andrà al Tribunale dei Ministri.Il procuratore di Roma Giovanni Ferrara e il sostituto Sergio Colaiocco non hanno rilevato alcun reato ministeriale tra quelli ipotizzati.
Gli atti per il momento resteranno a Roma, ma potrebbero anche tornare alla procura di Catanzaro.Dunque, se Mastella ha commesso i reati per cui è indagato nellinchiesta avviata dal pm Luigi De Magistris, non lha fatto in veste di ministro della Giustizia. Nella Capitale, tuttavia, si continuerà ad indagare sul periodo in cui Mastella non aveva ancora incarichi di governo. Intanto, il pm De Magistris, a cui è stata tolta l”inchiesta,commenta da Bruxelles: “Ho sempre detto che il motivo di quellavocazione era sottrarmi linchiesta e continuo a pensarla così. Lo dimostrerò nelle sedi competenti.
Ricordiamo alcuni tratti salienti della vicenda: a fine ottobre Mastella era stato iscritto nel registro degli indagati nella capitale per abuso d”ufficio, finanziamento illecito e truffa, questi i reati contestati al ministro nell”inchiesta originariamente condotta dal magistrato di CatanzaroDe Magistris che riguarda il rapporto politica-affari nell”ambito di finanziamenti europei destinati alla Regione Calabria. Poi per il pmveniva chiesta e ottenuta lavocazione: la Procura riteneva De Magistris “incompatibile” poichè proprio il ministro Mastella,il principale indagato assieme al premier Romano Prodi,aveva chiesto il suo trasferimento al Csm.
Rimane ora da chiedersi in che modo ora andrà avanti linchiesta Why not sui fondi Ue, visto che, oltre a Mastella, è coinvolto anche il presidente del Consiglio.