Schiacciata da un bus, la filmano col cellulare

di Antonio Taglialatela

Filmare col telefonino: si sta oltrepassando il limiteMODENA. Ormai la smania di filmare tutto e tutti col telefonino e caricare le immaginisulla rete sta oltrepassando ogni limite. Non ci si ferma nemmeno davanti ad una morte spaventosa. Un caso eclatante a Modena, dove lo scorso 31 ottobre la 16enne marocchina Sara Hamid, studentessa all’istituto d’arte della città, è stata schiacciata da un autobus mentre tornava a casa.

Alcuni ragazzi accorsi sul luogo dell’incidente hanno fotografato e filmato la scena raccapricciante, con i pezzi del cervello della ragazza sparsi a terra. Poi hanno pubblicato quelle immagini su Youtube, il sito splatter Rotten.com e su blog privati, cancellandole dopo minacce di denuncia.A rivelarlo è il preside dell’istituto, Eugenio Ponzilli, che si dichiara sconcertato sull’agghiacciante degenerazione del comportamento di molti adolescenti. “C’è una loro compagna morta in strada e loro usano cellulari per filmare e scambiano battute ironiche. Ormai molti ragazzi sono impermeabili a qualsiasi messaggio educativo”, dice il professore, 61 anni, da 23 in servizio come dirigente. A dirgli che le immagini erano finite su internet sono stati alcuni suoi alunni: “Mi hanno detto cosa stava accadendo, dei filmati che stavano facendo il giro sulla rete e sui cellulari. Non siamo riusciti a trovare quelle immagini, secondo me le hanno tolte quando hanno saputo che stavo per sporgere denuncia alla polizia postale, alla quale infatti mi sono rivolto”. E qui il preside lancia l’allarme, che è quello che ormai caratterizza una consistente parte dell’adolescenza, e non solo di Modena: “Se denuncio pubblicamente questi comportamenti è perché sono preoccupato, mi rendo conto che abbiamo fallito. I ragazzi ci prendono semplicemente per dei tecnici, non siamo più né maestri di vita né modelli. Poi ci sono i problemi delle famiglie. A Modena, ad esempio, un terzo dei ragazzi ha i genitori separati che quindi seguono poco i figli. Se li convochiamo per qualche mancanza dei ragazzi, quasi sempre prendono le loro parti e trattano preside e professori dall”alto in basso. I ragazzi non hanno senso critico, ma tutti hanno un cellulare nuovo e costoso”. Ponzilli ha comunque reagito, convocando gli allievi rappresentanti di classe dell’istituto, verso i quali ha condannato tali atteggiamenti: “Almeno i rappresentanti sembra abbiano cominciato a capire”, ha commentato. E ne è nata una bella iniziativa: una colletta a favore della famiglia di Sara, con la quale si sono ricavati 3mila euro utili per trasportare la salma in Marocco.

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Redazione
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