Crisi economica, una scelta coraggiosa per uscire dal tunnel

di Redazione

euroNei cinque anni in cui c’era al governo Berlusconi non si è fatto altro che sentire dall’opposizione (attuale governo), che non si era saputo vigilare sui prezzi. Tutti i cittadini si sono schierati dalla parte della sinistra, facendola poi vincere e salire al potere.

Chiaramente l’attesa di chi aveva votato il centrosinistra era quella di ricevere in cambio un calo vistoso dei prezzi. Questo non è avvenuto, lasciando dopo quasi due anni tutto com’era, anzi tutto sta peggiorando notevolmente, perché i prezzi aumentano giorno dopo giorno e al governo c’è il centrosinistra, quelloche aveva criticato l’allora governo Berlusconi.

Io che non sono nessuno, al massimo un umile servitore della gente, mi lancio in una sfida dettando una ricetta alle menti sapienti della politica. Partiamo da un punto molto importante. L’Italia, come ho detto in altri servizi, sta male per colpa dell’euro, ne sono convinto io come ne è convinto l’80% degli italiani. Pertanto, qualsiasi patriota europeista che vuole dire il contrario, faccia i conti con la stragrande maggioranza degli italiani che riconosce nell’euro la causa dei loro mali.

L’euro poteva essere un vantaggio soltanto se fosse stato gestito bene. Innanzitutto, il cambio ci ha penalizzati fortemente, su questo date la colpa a chi volete. In secondo luogo, se mi trovavo in Europa io, in veste di politico, conoscendo i problemi dell’Italia, avrei chiesto, e difeso a denti stretti, che entrassero il minor numero di monetine possibile, contro un numero maggiore di moneta carta.

L’Italia prima stava bene perché aveva la mille lire di carta. Mi viene da piangere soltanto a nominarla, scusatemi, mi commuovo, ero molto legato, mi ha cresciuto con affetto senza farmi mancare nulla, poi mi hanno costretto a divorziare da lei, contro la mia volontà, ed oggi mi manca tutto!

In un paese democratico sono i cittadini a decidere ed anche se la Costituzione dice che gli italiani non posso entrare nei meriti dei patti internazionali era doveroso chiedere agli stessi se almeno volessero entrare nella moneta unica europea. Purtroppo erano sicuri che gli italiani avrebbero rifiutato. Continuando il discorso, quella mille lire è stata il bene dell’Italia. Dunque, si doveva costruire anche con l’euro l’effetto della mille lire con un modo molto semplice: i cinquanta centesimi dovevano essere di carta, questo avrebbe determinato un effetto non più di povertà come l’attuale cinquanta centesimi. Infatti, all’occhio di tutti, soprattutto nel fattore psicologico della persona, rimaneva la cara e dolcissima vecchia mille lire. Erano solo cambiati il nome e i colori, acquistando un valore maggiore rispetto alla lira. Questo avrebbe determinato un fattore al ribasso invece che al rialzo. Quei 52 centesimi, che in conversione erano il valore della mille lire, avrebbero costretto i commercianti ed altri, per disfarsi dei due centesimi, di dare il valore della mille lire pari a cinquanta centesimi. Visto che l’Italia non ha mai saputo vivere con le monetine il risultato sarebbe stato “zero aumenti”.

In molti storceranno il naso,matutti hanno almeno pensato chel’Europa doveva mettere in circolazione anche le monetecartacee di taglio piccolo. A noi servivano i 50 centesimi, 1 e 2 euro di carta, era questa la ricetta per farci essere competitivi e sentirci forti anche con la moneta unica europea. Un timido segnale di protesta fu fatto da qualche partito all’inizio, poi tutto si addormentò come sempre. Anche l’Europa era consapevole che con una moneta di carta l’Italia sarebbe diventata un paese forte, per questo evitò di farlo, e chi ne ha tratto benefici sono stati tutti quei paesi che con le monetine ci vivevano già. Si doveva agire sulla scorta delle esperienze del passato, i centesimi in Italia c’erano già, furono eliminati nel tempo dando vigore all’economia. Questo aspetto negativo ha portato ad un sproporzionato adeguamento inverso sulla lira, portando il valore di 1 euro a mille lire, mentre un euro vale circa 2mila lire, pertanto oggi paghiamo tutto il doppio perché un euro e diventato mille lire per la mente, e duemila per il valore. Al contrario, con la moneta carta, tutto sarebbe rimasto invariato, ed oggi 50 centesimi sarebbero ancora equiparati a mille lire ed avrebbero un valore inestimabile. Nulla sarebbe aumentato, è l’Italia sarebbe il primo paese europeo in termini di produttività ed esportazione, perché in Italia tutto costerebbe di meno, oltretutto ha il marchio “made in Italy” invidiato in tutto il mondo.

Non è utopia, è un ragionamento talmente banale che anche i bambini possono affrontarlo. Questo all’Europa preoccupava e grazie a chi ha gestito l’Italia è stata svenduta ed oggi si vuole correre ai ripari.

Sono contro questo euro come mi è stato dato, e non ho vergogna a dirlo, perché hanno svenduto la mia vita e quella di milioni di italiani, tenendo d’occhio i tanti crac finanziari che circolavano nel paese, senza pensare al bene di una nazione intera. Ora la soluzione è d’obbligo, altrimenti l’Italia precipiterà in breve tempo in un baratro indescrivibile, altro che “uscire dal tunnel”.

L’Italia ha solo una strada da percorrere, deve imporre all’Europa che nel nostro paese venga data la circolazione della moneta di carta a partire dai cinquanta centesimi,altrimenti non cambierà nulla. Questo in un tempo massimo di sei mesi. Contemporaneamente,è dovere della politica riprendere in mano la situazione partendo dal 2002. Effettuare controlli a tappeto partendo dalla data in cui è andato in vigore l’euro, mettendo sotto sopra banche, finanziarie, costruttori, imprenditori, enti pubblici, industrie di produzione di qualsiasi bene comune e non cacciando via la speculazione che abbiamo avuto. Controllare le fatture dal primo all’ultimo giorno e riportare i prezzi al punto di partenza senza timore. Contemporaneamente chiedere ed ottenere subito il cambio della stampa dei 50cent, 1 e 2 euro in moneta a carta. In politica si scende soltanto se si ha il coraggio di fare scelte anche impopolari, altrimenti è meglio cambiare mestiere.

La ricetta per salvare l’italia è questa, il resto sono soltanto un mucchio di chiacchiere che non portano lontano. Chi le fa vuole girare l’ostacolo per tutelare altri interessi, il nostro Paese ha bisogno di questo e lo sanno benissimo i politici che abbiamo bisogno solo e soltanto di questo scossone che esca fuori dagli schemi per non precipitare.

L’Europa non può essere più importante della vita dei cittadini italiani, lo escludo, non possiamo continuare ad essere vittima di un altro sistema che ci sta mettendo in ginocchio. Se precipitiamo sicuramente lo facciamo tutti insieme, i colori politici non contano, nel burrone ci andiamo tutti, a prescindere dalla destra e dalla sinistra.

Un’ultima considerazione: credo che in questo momento i cittadini debbano uscire allo scoperto, senza nascondersi dietro al paravento, aspettando che esso cada per essere scoperti. Fino a questo momento, per dignità, si è cercato di nascondere a tutti i costi la sofferenza, da oggi lasciamola uscire fuori, affinché sia ben visibile per far capire che gli unici che soffrono realmente sono i cittadini onesti e lavoratori di questo paese. Va cambiato tutto, partendo dalla radice. Se l’Europa è un bene, lo deve essere per davvero e non qualcosa che ci porti alla deriva.

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