Nasce la Sinistra Arcobaleno: addio falce e martello

di Antonio Taglialatela

da sin. Diliberto, Mussi, Pecoraro Scanio, GiordanoROMA. Sulle note di “Bella Ciao” oggi è nata ufficialmente “La Sinistra-l’Arcobaleno” che raggruppa Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi e Sinistra Democratica.

Sinistra ArcobalenoNon un partito, solo un’aggregazione, anche se, come recita la “carte d’intenti”, punta alla costruzione di “un nuovo soggetto unitario, plurale, federativo”. Addio, dunque, alla falce e martello, nonostante qualche nostalgico seduto tra il pubblico della Fiera di Roma “vestiva” della bandiera raffigurante lo storico simbolo del comunismo. Erano presenti i leader dei quattro partiti: Franco Giordano (Rc), Oliviero Diliberto (PdCi) e i ministri Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi) e Fabio Mussi (Sd). “Puntiamo a superare il 15% dei voti per essere una forza di governo”, ha detto Pecoraro Scanio, mentre Giordano ha osato di più: “Lanciamo una sfida all’egemonia del Partito Democratico”.

La “Sa” presenterà già alle prossime tornate elettorali liste comuni, a partire dalle Europee del 2009.

Pietro IngraoE Giordano ha approfittato dell’evento per rilanciare la richiesta della verifica di governo a gennaio ed attaccare chi ritiene i veri responsabili della stabilità di governo: “i voltagabbana di centro”. Un riferimento chiaramente legato alla senatrice del Pd Paola Binetti, che in settimana non ha votato la fiducia al governo sul decreto sicurezza per protesta contro la norma relativa alla discriminazione degli omosessuali,ai liberaldemocratici di Dini e all’Udeur di Mastella. “Abbiamo rinconquistato un peso, non possiamo accettare che un voltagabbana di turno conti più di un terzo della coalizione. Noi discutiamo e Bertinotti fa un ragionamento sull”attualità politica, mentre gli altri non discutono e dal centro della coalizione votano contro il governo. A gennaio serve una verifica che parta dai salari e dalla precarietà”, ha detto il segretario di Rc.

A sorpresa è salito sul palco lo storico esponente comunista Pietro Ingrao, che ieri aveva annunciato la sua assenza perché in disaccordo con la semplice aggregazione dei quattro partiti, quando lui avrebbe auspicato una vera e propria fusione. E invece la sua presenza non è mancata. Per lui una standing ovation. Il suo è stato un accorato appello all’unità: Io vi dico solo una cosa: unitevi, unitevi. Dovete fare presto perché la situazione urge e i problemi della vita quotidiana non possono ritardare. Io sono un vecchio anziano consumato tra le lotte e vi dico andate avanti insieme uniti, con il rispetto del lavoro. Voi che siete qui raccolti dovete fare uno sforzo, uno scatto che segni il mutamento di clima. C”è una destra reazionaria e voi uniti dovete sconfiggere i nemici fino alla libertà”.

Intanto, forti critiche provengono dalle minoranze dei partiti della “Sa”, che annunciano la scissione.

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