Summit Ue-Africa, problemi sugli accordi commerciali

di Antonio Taglialatela

i rappresentanti dei paesi dellLISBONA. Doveva essere il giorno dell’accordo sulla nuova partnership commerciale tra Europa e Africa, ed invece il summit di Lisbona ora pone forti interrogativi sul futuro degli scambi economici tra i due continenti.

L’assemblea, durata due giorni, è terminata con la stesura di una partnership strategica che punta ad aprire una nuova era nelle relazioni tra i due continenti e l’aggiornamento al 2010. Ma è nato il problemadegli accordi commerciali. L’Unione europea, che guarda con preoccupazione i crescenti investimenti cinesi in Africa, avrebbe voluto sostituire gli accordi in scadenza con i cosiddetti “Epa” (Accordi di Partnership Economica), ma la maggioranza dei paesi africani si è rifiutata. “Non parliamo più degli Epa, li respingiamo. Ci incontreremo per capire con cosa possiamo sostituirli”, ha detto il presidente del Senegal Abdoulaye Wade, che ha guidato il gruppo di paesi africani dissidenti. Ciò nonostante, l’Ue sottolinea che dal primo gennaio 2008 non aumenterà i dazi sulle importazioni dai paesi dell’Africa che respingono gli accordi commerciali, anche se continuerà le pressioni affinché prima del 31 dicembre firmino nuovi accordi, o almeno accordi temporanei. Il 31 dicembre, infatti, è una data fondamentale, poiché cesserà di essere in vigore l’atto del Wto sui rapporti commerciali preferenziali con il blocco europeo.

Ma lo scontro, durante il vertice, non ha riguardato solo i legami economici. Sul piatto anche la questione dei diritti umani nello Zimbabwe e nel Sudan, sollevata dal cancelliere tedesco Angela Merkel: “Danneggia l”immagine della nuova Africa. L’intimidazione di chi ha opinioni diverse e le violazioni della libertà della stampa non possono essere giustificate. La situazione nello Zimbabwe preoccupa tutti, in Europa e in Africa”. Parole a cui ha replicato lo stesso presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe, 83 anni. Riferendosi al “La banda dei quattro” (Germania, Svezia, Danimarca e Olanda, che appoggiano il Regno Unito del premier Gordon Brown, il quale ha boicottato il vertice proprio in segno di protesta per la presenza di Mugabe), il presidente dello stato africano ha parlato di “arroganza” da parte di “chi pensa di conoscere l’Africa meglio degli africani”.

Al summit era presente anche l’Italia col premier Romano Prodi che, firmando un accordo con l’Unione Africana, ha stanziato 40 milioni di euro a sostegno della Somalia e del Darfur. Se l’Africa è più stabile, l’Europa sarà più sicura”, ha detto Prodi.

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Redazione
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