TORINO. Assassini, chi mi ridà mio figlio? Doverano gli estintori? Assassini. E il grido disperato del padre di Bruno Santini, uno dei quattro operai morti nel rogo dellacciaieria, durante il corteo di 25mila persone che oggi ha attraversato Torino.
La manifestazione, indetta dai sindacati, ha visto serrande abbassate, luci natalizie spente e, soprattutto, tanto dolore, tanta rabbia, tante lacrime per la tragedia della ThyssenKrupp. Non sono mancati momenti di tensione, quando uno sparuto gruppo di ragazzi dei centri sociali ha lanciato uova, sassi e fumogeni contro la sede dellUnione Industriali. Episodio da cui hanno subito preso le distanze i lavoratori con questo laconico e durissimo commento: Se avessimo voluto mettere a ferro e fuoco la fabbrica, lo avremmo fatto noi. Il corteo si è poi diretto proprio davanti allo stabilimento della ThyssenKrupp. Erano presenti anche rappresentanti delle istituzioni, come i ministri della Sanità Livia Turco e della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, e il presidente della Camera Fausto Bertinotti. Questultimo ha affermato: Non se ne può più di queste stragi sul lavoro bisogna che si guadagni la consapevolezza che è proprio necessaria una svolta. Occorre rimettere la questione generale del lavoro al centro della vita pubblica del Paese e dare più potere da subito ai rappresentanti sindacali sulla questione della sicurezza e dellambiente, più potere di denuncia e di controllo. Per Bertinotti, il decreto per la sicurezza sul lavoro, già in vigore con la legge 123 ma per il quale manca lattuazione delle norme sulle sanzioni amministrative e penali, deve essere subito approvato. Già martedì, come annunciato ieri, il decreto arriverà sul tavolo del consiglio dei ministri. Intanto, restano gravissime le condizioni degli altri tre operai sopravvissuti allincendio: Giuseppe De Masi, 26 anni, ricoverato al Maria Vittoria di Torino, Rosario Rodinò, 26 anni, trasferito al San Martino di Genova, e Rocco Marzo, 54 anni, al Molinette. Prosegue anche linchiesta da parte della Procura di Torino.