Rudy racconta le sue verità attraverso il memoriale

di Angela Oliva

arresto Rudy Hermann GuedePERUGIA. Rinchiuso nel carcere di Cobleza Rudy Hermann Guede scrive il suo memoriale, 25 pagine di confessioni e di domande a cui nemmeno lui stesso sa rispondere.

Ammette la sua presenza, come ha fatto dall’inizio, e non si dà pace per essere scappato invece di salvare la povera Meredith. Il cosiddetto quarto uomo racconta che i rapporti tra Mez e Amanda si erano incrinati, negli ultimi tempi, e che la giovane inglese avrebbe parlato della sua amica come: “quella t… di una drogata” sospettandola per la sparizione di alcuni soldi che teneva nel cassetto della biancheria. Rudy racconta che quella sera Mez gli aveva dato appuntamento a casa sua dopo che la notte di Halloween avevano flirtato durante una festa organizzata nell”abitazione di alcuni amici. Il giovane ivoriano racconta gli attimi della tragedia: “Mentre ero nel bagno, ho sentito urlare di brutto. Sono andato verso la camera di Meredith.

C”era questa figura girata di spalle dentro la stanza. Si è voltato, era un maschio italiano perché mi ha insultato, non aveva accento straniero. Con il coltello in mano, ha cercato di colpirmi. Mi sono difeso cercando di coprirmi con la mano, ma quel coltello era tagliente, solo sfiorandomi mi ha fatto ferite piccole ma profonde. Era come un bisturi. Non avevo i pantaloni allacciati e indietreggiando sono caduto. Ho preso una sedia per proteggermi. Lui è uscito dalla porta dicendomi: Trovato un negro, trovato il colpevole”.

E poi si dispera pensando alla ragazza insanguinata che morente sussurrava: “Af, af, af”, parole che rimangono un mistero per gli inquirenti ma anche per lo stesso Rudy che ipotizza potessero riferirsi a Raffaele. Per quanto riguarda Amanda scrive: “Non la conosco del tutto. L”ho conosciuta una volta al locale Le Chic che non sapevo fosse di Patrick. Sono andato lì una volta perché mi era stato dato in mano un volantino su cui era scritto il nome del locale. Dentro vidi Patrick che già conoscevo per dire, perché lo vedevo spesso e ho anche una foto con lui fatta al Domus una sera. Fu dentro il locale che conobbi Amanda. Mi ricordo benissimo. Mi si avvicinò con il sorriso stampato sulla faccia. Quella sera ero solo, iniziai a parlare quando mi disse che era di Seattle. In seguito la incontrai molte volte ma era ciao e via, ognuno per la sua strada”. Intanto è attesa per domani la decisione del Tribunale del Riesame che dovrà stabilire se confermare o meno l”arresto di Rudy Hermann Guede.

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