ROMA. Secondo giorno di consultazioni al Quirinale dopo la caduta del governo Prodi. A salire al Colle dal presidente Napolitano oggi è stato lex ministro Clemente Mastella, dichiarandosi contrario a governi tecnici poiché la politica, in questa fase, deve essere il medico della propria acuta malattia.
Siamo per le elezioni politiche anticipate
ha detto – e per aprire poi una nuova fase costituente, con un nuovo patto costituzionale e generazionale. Sulla proposta dellasse trasversale Pd-Udc di avviare un governo di transizione per approvare una nuova legge elettorale (alla tedesca, proporzionale con soglia di sbarramento e con voto di preferenza), Mastella si è dichiarato disposto ad accettarla solo nel caso di un miracolo: Se in questi giorni dovessimo assistere a un miracolo, per quanto scettici e chiamati a verificarne lautenticità, non ci mostreremo miscredenti. Al governo istituzionale sono daccordo anche il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, e i tre principali sindacati, Cgil, Cisl e Uil, contrariamente a Forza Italia, An e Lega che vogliono subito le elezioni, già ad aprile. Tuttavia, la carta vincente per un governo di larghe intese è rappresentata dal presidente Giorgio Napolitano, il quale, nel corso delle consultazioni, che termineranno martedì prossimo, starebbe premendo per questa ipotesi. Tuttavia, per il Capo dello Stato per ora è impossibile fare anticipazioni, come ha riferito lo stesso al termine delle consultazioni odierne. Anche lItalia dei Valori di Antonio Di Pietro, oggi a colloquio con il Capo dello Stato, è disponibile, come riferito dal suo leader. Così come sono disponibili tutte le altre forze del centrosinistra, tranne i Comunisti Italiani di Oliviero Diliberto. E sulla figura del premier che guidi il governo provvisorio restano in lizza, come dicevamo ieri, il presidente del Senato Franco Marini e il braccio destro di Berlusconi, Gianni Letta.