Udeur, nuove rivelazioni de L”Espresso. Mastella querela

di Antonio Taglialatela

Clemente MastellaROMA. L’ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha dato mandato ai suoi legali di querelare il settimanale l’Espresso in merito ai contenuti delle anticipazioni del numero in edicola domani.

Nell’articolo si parla di “nomine di magistrati” e di “appalti” ma in una nota il leader dell’Udeur chiarisce: “Non mi sono mai occupato di appalti” e, quanto alle nomine di cui parla il settimanale “solo la cinica cattiveria che da tempo viene utilizzata nei miei confronti e l’ignoranza giuridica possono falsamente rilevare che le nomine siano una mia prerogative e non del Csm”. Al ministro – conclude Mastella – compete solo il concerto che nella sua attività non ha mai negato”.

L’Espresso, inoltre, rivela che il pm di Santa Maria Capua Vetere, Alessandro Cimmino (uno dei magistrati che hanno condotto l’inchiesta sull’Udeur e che hanno ordinato numerosi arresti nei confronti di Sandra Lonardo, moglie dell’ex Guardasigilli e di numerosi esponenti del partito in Campania), aveva valutato l’ipotesi di chiedere l’arresto anche per Mastella. Arresto che, secondo il settimanale, non ci fu perché “a fine estate, in vigore la legge Boato che vietava l’uso delle telefonate tra parlamentari ed indagati, il gip di Santa Maria Capua Vetere Chiaromonte, prima di chiedere al Parlamento l’autorizzazione per le intercettazioni, voleva leggere le trascrizioni”. Poi la Corte Costituzionale dichiarò in parte illegittima la legge. A quel punto mancò il tempo.

Vincenzo LucarielloSecondo L’Espresso vi sarebbe diverso materiale d’inchiesta allo “stato grezzo” che deve essere ancora vagliato e tradotto in ipotesi di reato, oltre alla presenza di fascicoli in fase di completamento, come quello su presunti giudici “corrotti” o in cerca di “spintarelle” per la carriera. Giudici che, scrive l’Espresso, per chiedere certi “favori” erano pronti a contattare i “luogotenenti” di Mastella, come il consuocero Carlo Camilleri e Vincenzo Lucariello, di Aversa (Caserta), ex segretario generale del Tar e dal 2004 difensore civico della regione Campania, persona che per i magistrati vantava “agganci potenti”. Nell”articolo vengono riportate alcune intercettazioni, tra cui una tra Lucariello e il presidente dei gip napoletani Renato Vuosi, quest’ultimo che riferiva di aver avuto un incontro con Mastella per chiedergli di “sistemarlo” negli uffici giudiziari di Salerno. Altro episodio citato dal settimanale è l’incontro, in un’area di servizio dell’autostrada Roma-Napoli, tra Lucariello e il presidente del Consiglio di Stato, Paolo Salvatore, entrambi pedinati dai carabinieri.

Dell’intercettazione tra Lucariello e Vuosi L’Espresso ne pubblica il contenuto. Si parla della situazione a Salerno e delle nomina del nuovo procuratore capo. Vuosi: “Io gli ho detto…praticamente devi vedere come mi devi sistemare. Lui (Mastella, ndr) ha detto: ‘Non ti preoccupare’”. Lucariello: “Gli hai spiegato che ci sta giurisprudenza consolidata?”. Vuosi: “Gliel’ho detto. Infatti ha detto: ‘Mandami’. Loro lunedì prossimo devono incontrarsi con Mancino (Nicola, vicepresidente del Csm, ndr). Che lui l’ha chiamato: ‘Mancino qua dobbiamo vedere cosa fare con tutti questi trasferimenti’. Allora lui mi ha detto: ‘Tu manda, me li porti, tieni il contatto con Frunzio (vice capo di gabinetto del Guardasigilli, ndr)…Vediamo un poco in che modo che caso mai io lunedì io ne parlo pure a Mancino”. Nella registrazione – secondo la ricostruzione del settimanale – verrebbe indicata anche la strada alternativa. Vuosi: “Lui (Mastella, ndr) mi ha detto: ‘Ieri abbiamo nominato Salvatore quindi con il Consiglio di Stato se vi serve qualcosa’… Ho detto si ma se andiamo al Consiglio di Stato, saluti e arrivederci. Hai capito?”. Lucariello replica ridendo: “Paolo Salvatore è amico mio, lui l’ha conosciuto tramite me… Ah, sotto questo aspetto… Gesù, Giuseppe, Sant’Anna e Maria”.

Ma non è tutto, secondo l’Espresso ci sarebbero anche “vicende che richiamano la corruzione. Come le trattative tra un imprenditore campano, che guida un gruppo di rilevanza nazionale e ha rapporti intensi con la pubblica amministrazione, e un alto magistrato”, di cui il settimanale non fa il nome.

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