Centrodestra e centrosinistra: il diavolo e l’acqua santa

di Redazione

Peppone e Don CamilloIlcentrodestra ormai viene definito il diavolo mentre il centrosinistra l’acqua santa. Il centrodestra è il diavolo perché lo guida Silvio Berlusconi, irriducibile veterano e ideologicamente avversario della sinistra, dato che è un imprenditore e fa tirare avanti migliaia di famiglie.

Il centrosinistra è l’acqua santa, perché all’interno, a detta dei suoi sostenitori, sono tutti angioletti che non crearono ricchezze ma sono grandi difensori di ideali. Ma quali ideali se oggi in politica non ne esistono più? Vi ricordate i film di Peppone e Don Camillo, due idee divise da un’ideologia accecante ma unite da una grande amicizia. La chiesa da un lato, i comunisti dall’altro. In quegli spezzoni di realtà italiana veniva raccontata la genuinità dell’essere amici. I due prima litigavano e poi andavano a bere un goccio di vino nella sacrestia di Don Camillo. I sostenitori di Peppone urlavano e si scagliavano contro il prete, ritenuto un nemico soltanto perché era, appunto,un prete. Dal canto suo, Peppone portava dentro di sé l’amicizia che lo legava al compagno d’infanzia, con cui aveva trascorso ore e ore a giocare quando era bambino. In quel momento erano divisi da una stupida ideologia. Spaccati di vita che vanno bene ancora oggi. Non c’è un simpatizzante del centrosinistra che non parli male di Berlusconi, allo stesso tempo non giudica mai i suoi capi, facendo passare l’uno come nemico d’abbattere a tutti i costi, affibbiandogli tutte le malefatte di questo mondo. I tempi non sono cambiati, come facevano i simpatizzanti di Peppone una volta così fanno certi simpatizzanti oggi, in quel film il bersaglio era Don Camillo, oggi è Berlusconi, sono cambiati i personaggi ma lo stile è rimasto invariato. Purtroppo non hanno capito che come ai tempi di Don Camillo e Peppone, anche oggi, dopo i diverbi, c’è sempre il goccio di vino tra buoni amici. Ieri i comunisti di Peppone cercavano a tutti i costi un cavillo per screditare il povero Don Camillo, tanto da spingere i vescovi, a volte, a trasferirlo altrove, dopodichè Peppone doveva faticare tanto per riportarloin paese ad insaputa dei suoi sostenitori. Cari simpatizzanti, non ci sarà più la sacrestia di Don Camillo, in compenso c’è il ristorante di lusso sul Lungotevere, il risultato non cambia, i politici, tra di loro, restano sempre buoni amici! Quando mi fermo a riflettere, specialmente dopo aver assistito a quelle grandi parate che sono soliti organizzare i partiti, mi domando: guarda quanta gente ad applaudire ed osannare i loro leader. Come si può essere così ingenui? Ora questi simpatizzanti usciranno da qui, quello che hanno sentito lo porteranno in giro come vessilli di gloria, riportando tutte quelle parole strumentali che gli sono state suggerite dai leader, senza capire che alla fine un gruppetto di cinque persone al vertice del loro partito deciderà cosa si deve fare e quali accordi andare a pattuire con l’avversario. A loro non verrà chiesto nessun parere! I sostenitori dovranno fungere solamente da discepoli e portare in giro le belle parole udite che serviranno esclusivamente a far vincere le elezioni. Mentre i capi di partito si godranno altri anni di gloria e potere, ai simpatizzanti resterà la soddisfazione di aver saputo lottare, screditando l’avversario in quella avvincente campagna elettorale. Guarda caso, l’avversario è l’amico d’infanzia con cui si sono vissuti tanti momenti di gioco meravigliosi, che resterà sempre l’unico, dopo le elezioni, ad offrirgli un caffè al bar all’angolo. L’amico rimane sempre l’amico, ed anche se lo hai screditato a lungo sarà sempre pronto a porgerti la mano, come un tempo succedeva tra Don Camillo e Peppone. Chiaramente questo vale anche per i politici che siedono in Parlamento, tra una battuta, un’azzuffata, qualche campagna diffamatoria, alla fine tra di loro c’è sempre un’intesa. Non importa se un giorno i loro sostenitori si troveranno nello schieramento che fino a quel momento hanno criticato, questo è il bello della politica di oggi. Da un momento all’altro ti trovi a fare comunella con il tuo più odiato avversario politico, lo stesso che hai giudicato fino al giorno prima, il giorno dopo si diventa una cosa sola e non si è più sostenitori contrapposti, poiché è stato deciso dai vertici di un partito, senza tener conto delle tue idee. Quante chiacchiere per nulla, un tempo i partiti si costruivano dal basso verso l’alto, oggi si costruiscono dall’alto senza scendere nemmeno di un gradino della lunga scala che conduce ai cittadini. Ci sarebbe da piangere ma è meglio farsi una bella risata!

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