Colpo di Stato in Ciad: ribelli occupano la capitale

di Antonio Taglialatela

il presidente del Ciad Idriss DebyCIAD. Colpo di stato in Ciad da parte delle forze ribelli che da stamani hanno preso il controllo della capitale N’Dajamena e intrapreso scontri a fuoco con le forze governative.

Il Ciad confina a nord con la Libia, ad est col Sudan, a sudovest col Camerun e la Nigeria, ad ovest col Niger ed a sud con la Repubblica Centrafricana I ribelli sono giunti nella capitale dopo aver assunto il controllo di cinque province nell’est del Paese. La battaglia a N’Dajamena si è concentrata attorno al palazzo presidenziale e non vi sono notizie del presidente Idriss Deby, che governa la nazione dell’Africa centrale dal 1996. Numerosi soldati, secondo fonti del posto, sarebbero passati tra le fila dei ribelli, che ammonterebbero a circa 2mila unità. Il ministro degli esteri Allam-Mi ha riferito che la situazione non è grave ma molti affermano che ormai i ribelli avrebbero vinto. L’Unione Africana ha condannato con fermezza l’attacco ed ha dato al leader libico Moammar Gheddafi, insieme al presidente del Congo-Brazzaville, Denis Sassou Nguesso, il mandato di trovare una soluzione pacifica. Secondo lo stesso Allam-Mi i ribelli sarebbero sostenuti dal vicino Sudan, allo scopo di impedire il dispiegamento della forza di pace europea (Eufor) nella zona orientale del Ciad e chiudere qualsiasi “finestra” sulla regione Darfur, regione occidentale del Sudan, al confine con il Ciad, dove è in atto dal febbraio 2003 una guerra civile che ha causato almeno 200mila morti e oltre 2,2 milioni di profughi e sfollati.

Intanto, l’ambasciata di Francia (ex potenza coloniale ancora con grandi interessi nel paese e con un consistente contingente militare) ha predisposto un piano di evacuazione dei suoi concittadini ma, dinanzi alla crescita dei combattimenti, ha detto ai francesi di restare chiusi in casa, in attesa delle operazioni di sgombero. Pronti al rimpatrio anche una ventina dei circa 200 italiani residenti in Ciad, come reso noto dalla Farnesina. Due aerei C-130J partiranno dall’aeroporto di Pisa. Le forze ribelli hanno garantito di voler rispettare le norme internazionali riguardo ai cittadini francesi e di altre nazioni.

Il governo del Ciad è dominato da un forte esecutivo guidato dal presidente Idriss Déby, leader del Movimento Patriottico della Salvezza, eletto nel 1996 e nel 2001, nonostante le irregolarità nel voto rilevate da osservatori internazionali. Nel 2005 Déby ha rimosso il divieto di esercitare la carica di presidente fino a due mandati. Ex colonia francese (indipendente dal 1960), il Ciad ha vissuto per quasi trent’anni un sanguinoso conflitto interno, dal 1965 al 1996, anno della stesura della costituzione e della prima elezione di Déby. Nel 1975 subì l’invasione della Libia: Gheddafi usò il preteso di aiutare gli oppositori guidati da Goukouni Oueddei per spodestare il presidente Hissène Habré, ma arrivò ad occupare nel 1980 tutto il nord del Paese. Habré, con l’aiuto di Stati Uniti e Francia (preoccupate per le ambizioni di espansione della Libia), riuscì a cacciare le truppe libiche nel 1981. Gheddafi ci riprovò nel 1983, occupando il paese di Koro Toro, ma fu di nuovo sconfitto nel 1987, ancora grazie all’appoggio dato al presidente da Usa e Francia. Il 23 dicembre 2005 il governo del Ciad dichiarò guerra al Sudan, accusandolo di aver aggredito villaggi al confine tra le due nazioni.

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