Berlusconi pensa a Fini candidato premier?

di Redazione

Gianfranco FiniROMA. Molte cose non sono chiare nelle scelte del centrodestra. Nasce in poco meno di ventiquattr”ore la lista unica del Pdl, guarda caso a darne per primo la notizia è Ignazio La Russa in una trasmissione televisiva.

Il mattino dopo, di buon ora, Silvio Berlusconi, in un’intervista al direttore di Panorama Belpietro, conferma che è stato siglato l’accordo per la fusione tra i partiti di An e Fi per la nascita di un”unica lista alle prossime elezioni politiche sotto il simbolo del Pdl. Dopo nemmeno un’ora Gianfranco Fini dice che il 14 aprile nascerà un partito storico per l’italia, parte integrante del Ppe e antagonista alle sinistre. E l’Udc? Pier Ferdinando Casini va subito su tutte le furie, e si chiama fuori dalla scelta fatta dai due leader della Cdl. Ma cosa sta succedendo? La Lega, essendo un partito territoriale, si presenterà federata soltanto al nord, lasciando campo libero in tutto il resto del Paese. Un rebus non facile da risolvere. Come mai Casini bolla immediatamente la scelta dei suoi partner? Perché Gianfranco Fini immediatamente accetta la costruzione di questa unica lista sotto il simbolo del Pdl, mettendo da parte il simbolo di An? Quale può essere la manovra che ha portato a fare questa scelta in così poco tempo? Soprattutto, perché il presidente di An, che tanto baccano aveva fatto il giorno dopo che il Cavaliere a piazza san Babila a Milano annunciava la nascita del Ppl, oggi accetta il partito unico? In quella circostanza l’ira di Fini fu grandissima, soprattutto quando il presidente di Fi incolpava i suoi alleati di avergli sempre impedito di governare come voleva. Sappiamo benissimo che il pomo della discordia nel centrodestra è sempre stata la questione del leader. Chi avrebbe succeduto a Berlusconi alla guida della Cdl? Casini ci ha sempre fatto un pensierino, allo stesso tempo Fini si è sentito sempre pronto a raccogliere l’eredità di Berlusconi. Certamente Fini ha trovato sempre l’opposizione della forza centrista, la quale non ha mai visto di buon occhio la sua candidatura come leader poiché troppo “spostato a destra”. Ma oggi che il Pdl sarà parte integrale del Ppe e An “non esiste più”, le cose cambiano, però. Casini ancora non vuole saperne di entrare nella lista del Pdl, perché? Vuoi vedere che la vera sorpresa di questa campagna elettorale deve ancora uscire fuori? Non è che la chiave di lettura di questo cambiamento improvviso nel centrodestra si chiami proprio Gianfranco Fini candidato premier? La verità si saprà soltanto all’ultimo minuto, ma tra gli alleati già si è a conoscenza del cambiamento? Le contraddizioni ci sono, i dubbi pure, le risposte le darà il tempo.

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