ERBA. Mario Frigerio, lunico sopravvissuto della strage di Erba, dove morirono sua moglie Valeria Cherubini, Raffaella Castagna, la madre Paola Galli ed il piccolo Youssef, scava nei ricordi e punta il dito contro Olindo Romano.
“Sentimmo delle urla, un urlo di sofferenza. Poi il silenzio assoluto. Dissi a mia moglie di aspettare cinque minuti. Poi lei scese, ma rientrò subito dopo perché aveva visto del fumo. Scendemmo e la porta dell”appartamento della signora Castagna si aprì ed apparve una persona: era il mio vicino di casa, il signor Olindo Romano. Mi ha preso per il collo, mi ha buttato a terra, continuava a picchiarmi. Ho visto che prendeva qualcosa da una tasca. Mi sembra un coltello. Sentivo mia moglie che urlava. Mi ha tagliato la gola, continuavo a sentire Valeria gridare “aiuto, aiuto, aiuto”. Ha infierito su di me senza un motivo. Una belva è stato. Nella casa c”erano due persone e di una sono sicurissimo che fosse Olindo, l”altra non posso giurare che fosse la moglie. Nonostante la grave ferita alla gola, Frigerio si salvò per miracolo ed in aula, guardando negli occhi il suo aggressore, con voce rauca gli ha detto: “E” inutile che mi guardi così, disgraziato, eri tu”. Intanto, il tribunale del riesame di Milano ha rigettato la richiesta di scarcerazione di Azouz Marzouk presentata dall”avvocato Roberto Tropenscovino. Lo stesso legale del tunisino, detenuto per spaccio di droga,ha spiegato: Ora che le indagini sono chiuse presenteremo una nuova istanza al gip di Como per ottenere i domiciliari. La richiesta al riesame era un tentativo dovuto sul cui esito non avevo grandi speranze”.