ROMA. Escono fuori i primi nomi degli italiani titolari di conti correnti bancari in Liechtenstein. Ci sono imprenditori, finanzieri, docenti universitari ma anche calciatori e artisti, tra cui la nota cantante Milva.
LAgenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza sono impegnati nelle verifiche per stabilire eventuali violazioni a danno del fisco italiano, oltre ad eventuali trasferimenti di denaro, attraverso società di comodo o prestanome (le cosiddette teste di legno) che potrebbero essere risultati utili per il riciclaggio di fondi allestero. Particolare attenzione è rivolta a conti riconducibili a personaggi che hanno avuto ruoli di primo piano allinterno dellEni, lEnte nazionale idrocarburi. Ovviamente vi è molta riservatezza, anche perché vi è il rischio di incorrere in casi di omonimia. Come già è capitato al parlamentare dellUdc, Luca Volontè. Mentre nessuna omonimia riguarderebbe leurodeputato Vito Bonsignore, attualmente candidato del Pdl di Berlusconi, ma lo stesso nega di essere titolare del conto: Tutti i beni mobili e immobili, domiciliati in Italia e allestero, sono posseduti e gestiti nel pieno rispetto dellattuale quadro normativo, ivi compreso quello fiscale. Tra gli altri, Luigi Grillo, parlamentare forzista, lavvocato napoletano ed ex senatore ed ex sottosegretario al Commercio Mario DUrso (eletto tra le fila di Rinnovamento italiano di Dini, poi nel gruppo misto) Carlo Sama, cognato di Raul Gardini, titolare di un conto da 5 milioni di euro con alcuni componenti della famiglia Ferruzzi, ex proprietari della Montedison. Presto spiegherò come stanno le cose dichiara Rama perché è tutta una strumentalizzazione. Da 12 anni vivo a Montecarlo con la mia famiglia, e non è una residenza fittizia, tanto che miei figli frequentano scuole allestero. La lista, ricordiamo, è stata venduta ai servizi segreti tedeschi, per la cifra di 4,3 milioni di euro, dallex archivista della banca Lgt di Vaduz, Heinrich Kieber. Gli 007 tedeschi lhanno poi consegnata alle Agenzie fiscali di dieci Stati europei, tra cui lItalia. Tuttavia, cè da sottolineare il margine di errore nelle indagini, poiché gli accertamenti riguardano disponibilità bancarie ferme al 2002 e può darsi che gli intestatari abbiano regolarizzato la propria posizione usufruendo dei condoni o dello scudo fiscale.